Buonasera miei lettori, come state? Oggi torno con la rubrica #undolcelunedi... So bene che oggi è martedì, ok che sono smemorina ma non fino a questo punto! Ieri, però, non avevo ultimato la lettura del romanzo e non ho potuto pubblicare la mia recensione... Quindi perché non rimandare a oggi, quello che doveva essere fatto ieri? Praticamente il mio mantra nella vita di tutti i giorni...
Ma bando alle ciance e iniziamo subito a svelare i due protagonisti di questo nuovo "appuntamento": preparate le fruste e tanto ma tanto cioccolato, perché oggi vi porto nel mondo di una torta che tutti possono mangiare e amare; si tratta di un dolce privo di glutine e che affoga nel cioccolato. Stiamo parlando di sua signoria "LA CAPRESE AL CIOCCOLATO", dolce apparentemente semplice, ma che racchiude al suo interno delle insidie...
Vi chiederete quale libro accompagnerà questo dolce super cioccolatoso: ho scelto "LA CLASSE" di Christine Dalcher, autrice di "Vox", libro che purtroppo non ho mai letto ma che mi sarebbe sempre piaciuto recuperare.
Come sempre vi parlo prima del romanzo: come si dice "tolto il dente, tolto il dolore". Ma perché proprio questo detto? Non voglio svelarvi troppo... poi capirete.
Titolo: La classe
Autore: Christine Dalcher
Editore: Nord
Pagine: 416
Genere: Fantascienza
TRAMA
Immagina una scuola in cui non c'è spazio per i favoritismi e tutti sono giudicati in base ai risultati. Una scuola in cui gli studenti migliori non vengono rallentati dai mediocri o presi in giro dai bulli. In America, tutto questo è diventato realtà grazie al Q, un quoziente calcolato sulla base di test e sulla condotta, che determina l'istituto da frequentare: gli alunni più brillanti vengono ammessi nelle impegnative Scuole Argento, che assicurano l'ingresso ai college più esclusivi, mentre gli studenti normali rimangono nelle Scuole Verdi. Le «mele marce», invece, sono allontanate dalle famiglie e portate nelle Scuole Gialle, delle strutture isolate dove imparano le materie di base e la disciplina. E per fare in modo che nessuno rinunci a migliorarsi o si sieda sugli allori, i test Q vengono ripetuti ogni mese. Elena Fairchild ha partecipato alla creazione del sistema Q e lo riteneva la chiave per una società più equa, più giusta. Adesso però, dopo alcuni anni come insegnante in una Scuola Argento, è tormentata dai dubbi: sebbene abbia accolto diversi alunni provenienti dalle Scuole Verdi, non ha mai visto qualcuno tornare dalle Scuole Gialle. I genitori ormai temono quel pullmino che passa di casa in casa il giorno successivo all'esame. E ora anche lei è una di quei genitori: sua figlia Freddie ha ottenuto un risultato troppo basso e le verrà portata via. Senza esitare, Elena si fa bocciare al test Q per insegnanti e viene trasferita nella stessa Scuola Gialla della figlia. E lì scoprirà che, quando le persone sono ridotte a numeri, non c'è limite a quello che può succedere a chi non conta più nulla...
RECENSIONE:
vi è mai capitato di andare in libreria e di cercare per tanto tempo un romanzo e non trovarlo mai? A me è capitato con "Vox", scritto da Christine Dalcher, romanzo uscito alcuni anni fa. Alcune settimane fa, ero alla ricerca di un romanzo e mi sono ricordata di questo titolo, ma non lo avevano disponibile. Allora mi è capitato di vedere un nuovo romanzo di questa autrice e mi sono detta: "Ma si iniziamo con il nuovo romanzo e poi recupero l'altro più avanti"; letta la trama, mi sono subita proiettata all'interno di questa storia, Tra poco vi dirò cosa ne penso, ma vi dico che non sono più tanto sicura di voler leggere il romanzo precedente.... Come faccio a ricredermi su un'autrice che mi ha deluso tanto? Voi riuscite a dare una nuova possibilità a un autore?
Stati Uniti d'America, in un anno non definito. Che cosa accade quando il sistema decide che la perfezione è il motore della vita, che ciò che è difettoso non è bello e deve essere eliminato? Elena se lo chiede da anni e non riesce a darsi una risposta. Guarda suo marito, Malcom e vede la perfezione che lui stesso millanta, sua figlia Anne che riesce a raggiungere quello che il sistema vuole e, poi, la sua piccola Freddie, che, invece, non rientra nello stereotipo dell'essere perfetto. Ma come si può pretendere da un essere umano il raggiungimento dell'eccellenza?
Ogni giorno Elena guarda dalla finestra il pulmino della scuola color argento e sa che a salirvi sarà sua figlia Anne; poi arriva il pulmino verde che accompagnerà sua figlia Freddie, per poi vedere il temuto pulmino giallo, quello che a casa sua non si è mai fermato, almeno per ora. Ma cosa accade quando Freddie non supera il test di valutazione e verrà declassata alla scuola gialla? Elena sarà disposta a tutto per riportare sua figlia a casa.... anche rischiare la sua stessa vita.
Non so da che parte iniziare... Ho un turbinio di parole che vorrebbero uscire dalla mia bocca, che forse è meglio se cerco di andare per ordine.
Dopo aver chiuso questo romanzo e, quindi, averlo concluso, mi sono domandata: "Ma cosa sta succedendo al mio radar per i romanzi?" Ho letto una decina di romanzi dall'inizio dell'anno e questo è il terzo che non supera minimamente le mie aspettative. Mi devo preoccupare? Assodato che questa lettura non mi è piaciuta, cerco di spiegarvi il perché...
Partiamo come sempre dalla narrazione. L'intento dell'autrice è ben chiaro sin dalla prima metà del romanzo: l'obiettivo è quello di ricostruire quello che è il sistema che Hitler ha creato durante la Seconda Guerra Mondiale, l'ideale della razza pura, dell'essere perfetto, che voleva significare l'eliminazione degli esseri inferiori, deboli. La scuola gialla, che altro non è che un luogo in cui vengono confinati coloro che non sono rientrano nell'ideale della perfezione, viene concepito come un collegio volto a dare assistenza a chi ospita.
L'idea, seppur vista e rivista e quindi non sicuramente innovativa, è sviluppata in modo poco dettagliato e priva di alcuna descrizione che potrebbe essere utile al lettore per poter contestualizzare la storia: tutto è raffazzonato alla bell'e meglio. Tutto parte da un'idea che l'autrice non è riuscita per niente a sviluppare: quando si vuole inserire una tematica così importante, che storicamente ha suscitato delle conseguenze importanti, non si dovrebbe cadere nella banalità o nella superficialità.
Il problema, inerente la narrazione, si avverte anche con la tematica della condizione della donna, ove si evidenzia la sua inferiorità rispetto all'uomo: anche in questo caso, la tematica è ancora oggi fonte di importanti dibattiti, che ridurla a qualcosa di banale è veramente un insulto.
Il problema della storia è che, purtroppo, per ciò che lascia al lettore è veramente troppo lunga e piatta: si arriva a metà libro e non è successo ancora niente. Però, poi, l'autrice si accorge che in procinto della conclusione del romanzo deve premere sull'acceleratore e conclude in fretta e furia... Tutta la storia è banale, superficiale e incapace di suscitare qualsiasi curiosità nel lettore; la parte, forse, più interessante e che non cade nell'ordinario è il finale. Si, devo dire che la conclusione mi è piaciuta e che almeno mi ha fatto dire "Dai almeno il finale ha senso e soprattutto non è scontato": un punto per la Dalcher.
Passiamo velocemente ai personaggi, perché tanto non è che ci sia tanto da dire. La protagonista Elena non è proprio un personaggio che si ama sin dalle prime pagine: una donna priva di personalità che soccombe alle decisioni altrui. Durante la lettura, però, mi sono ricreduta e ho avuto modo di vedere un evoluzione che mi ha piacevolmente stupita: Elena si trasforma in una donna, ma soprattutto madre, che affila le unghie e che è pronta a tutto pur di proteggere sua figlia. Il carattere mite che l'accompagna per circa metà libro viene sostituito da una personalità forte, determinata e che manifesta un grande coraggio. Ma si sa mai toccare i cuccioli a una mamma!
Gli altri personaggi, purtroppo, non hanno lo spazio che meritano e vengono, anche in questo caso, descritti in modo superficiale: questo è veramente un peccato, perché non si da modo al lettore di conoscere meglio Freddie, Malcom (anche se lui lo odio già per il poco che viene descritto), Annie ecc...
Che vi devo dire sull'ambientazione? Anche questa è assente: nessun riferimento temporale, ma almeno vi è una collocazione geografica, che ovviamente non viene valorizzata come si dovrebbe.
Vi domanderete: "Ma sono 416 pagine, come è possibile che vi siano tutti questi difetti?" Ragazzi, come sapete la lettura è soggettiva e, a volte, ciò che è importante per un lettore lo è in misura minore per altri: io sono del parere che in questo romanzo, che presenta molti difetti, vi sono delle parti che sono assolutamente rimovibili, in quanto non indispensabili e che disperdono la narrazione verso altre direzioni.
Passiamo al voto? Direi che è inutile aggiungere altro e rovinare la possibilità a voi di scoprire altri particolari durante la lettura.
VOTO: 3/5
Lo so vi domanderete perché il mio voto è questo, in quanto si potrebbe tradurre in "buona lettura" e non corrisponderebbe a quanto detto fino a questo momento: in realtà io credo che non sia totalmente una cattiva lettura. L'idea di base c'è, ma ciò che è assente è una maggiore esplicazione del contesto e di altri elementi: vi è un inizio e una fine che, almeno da un punto di vista logico, è strutturato in modo lineare. Certo ha molti difetti, che credo di aver sottolineato più volte, ma si legge velocemente, almeno per me è stato così. Una lettura, però, basta e avanza... e non si ripeterà! E poi almeno il finale mi è piaciuto e non è cosa da poco...
Ora consoliamoci con una buona e cioccolatosa fetta di Caprese, che io ho provato nella versione realizzata dallo chef Sal De Riso in collaborazione con Giallo Zafferano: una delizia per gli occhi, ma soprattutto per il palato. Ovviamente se amate il cioccolato non potete che armarvi di pazienza e fruste e iniziare ad amalgamare gli ingredienti...
LINK RICETTA: clicca qui
CONSIGLI:
- ricordate, al fine di evitare di contaminare la preparazione di questa torta senza glutine, di evitare di usare mestoli di legno che potrebbero aver assorbito farina;
- se volete un effetto più croccante, cercate di macinare meno le mandorle e le nocciole: troverete i pezzi nell'impasto e sarà più gustosa;
- non gradite le nocciole? semplicemente sostituitele con un quantitativo maggiore di mandorle... e perché non fare l'inverso? Provare per credere!
Non mi resta che lasciarvi alla preparazione di questa torta e che il cioccolato renda tutto più bello... A presto con #undolcelunedi
A me il libro mi ispira molto
Finalmente ho capito come commentare 😂👍 negli o tardi che mai... Comunque sai che apprezzo spesso le tue proposte e questo titolo sento che fa per me