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§BLOG TOUR§ IL MARE SENZA STELLE "I richiami mitologici"

Salve miei lettori, siamo ormai giunti quasi alla fine del Blog Tour dedicato a "Il mare senza stelle" scritto da Erin Morgenstern ed edito Fazi Editore per la collana Lainya. Se la volta scorsa vi ho espresso il mio parere in merito alla narrazione e allo stile di scrittura della Morgenstern, oggi il mio compito diviene ancora più arduo.


Prima di iniziare e di addentrarci nel vero e proprio articolo, vorrei ringraziare quattro donzelle che sono state in grado di mettere su un vero e proprio viaggio intorno a questo romanzo: grazie di cuore.


Di cosa vi parlerò? Oggi andremo a individuare insieme quelli che sono "I richiami mitologici" che si annidano all'interno del romanzo. Ammetto che non è stato facilissimo individuare questi riferimenti mitologici, ma la colpa è esclusivamente mia: durante una prima lettura mi sono soffermata su quello che è il concetto di mitologia in senso stretto, in particolare in riferimento al mito greco-romano.

Ho ripreso ancora una volta il libro in mano e ho cercato di avere un approccio diverso e di attuare un'apertura mentale in tal senso, in quanto le mie aspettative erano troppo limitate.

Come ci insegna la Morgenstern con i suoi libri e in particolare con questo, si deve vedere oltre ciò che si ha sotto il naso.


Come già premesso, quando mi sono immaginata il tipo di mitologia da "incontrare" in questo libro ho pensato: "rivivrò la mitologia classica attraverso le pagine di questo romanzo" Ora dopo la lettura vi posso dire che non ho trovato quello che cercavo, ma forse qualcosa di più.

Anche se alcuni minimi riferimenti alla mitologia greco-romana si vedono quando il protagonista, Zachary, si imbatte nel libro intitolato "The age of fable, or beauties of mythology" che rappresenta, nella copertina, tutta la maestosità di Ares, dio della Guerra, conosciuto nella mitologia romana con il nome di Marte, non incontreremo molti altri riferimenti al mito greco.


La Morgenstern attraverso il suo romanzo crea quella che può essere considerata una mitologia totalmente sconosciuta al lettore, innovativa e di non semplice interpretazione. Il lettore si fa destinatario ma al contempo ha il compito di dare una propria interpretazione a quell'elemento mitologico annidato nella narrazione.

I riferimenti mitologici sono presenti e il lettore li scorge tra le righe, anche se non è semplice individuarli. Sicuramente possiamo vedere come la mitologia classica e il nuovo mito creato dall'autrice si completino, entrano quasi in simbiosi, creando un connubio di simboli che possono essere decodificati a proprio piacere.


Visto che la scrittrice ci fornisce gli elementi, ma il compito di interpretarli spetta a noi lettori, ho potuto individuare che una forte componente mitologica si può scorgere tra le pagine del libro II intitolato "Destini e favole". Il primo racconto proposto è quello del "MERCANTE DI STELLE"


IL MERCANTE DI STELLE

Il mercante di stelle, dedito a vendere stelle in cambio di generose somme di denaro, incontra durante la sua permanenza in una locanda un misterioso viaggiatore. Gli propone la vendita delle stelle, ma il viandante rifiuta e rammenta al mercante una storia che ha visto la fine dell'amore tra Tempo e Fato, causato proprio dalle stelle. Le stelle preoccupate dell'amore nato tra i due elementi, si fecero giudici e determinarono non solo la fine di un amore, ma anche la morte di Fato, di cui il topo conserva solo il cuore. La Luna venne tenuta all'oscuro di questa decisione e seppe di quanto accaduto solo dopo la sentenza delle stelle. 


In questo caso i simboli mitologici presenti all'interno di questa storia sono chiari e rimandano effettivamente a quella tanto ricercata mitologia greca.

Il Tempo, conosciuto nella mitologia greca con il nome di Χρόνος (Chronos), è una divinità propria delle teogonie orfiche che ha come obiettivo quello di temporalizzare gli eventi, si incrocia con quell'elemento che prende il nome di Fato.


Chronos uno dei protogonoi, ovvero una delle divinità primordiali nato dal Chaos, viene rappresentato nella cultura greca come un uomo saggio con la barba e accompagnato da elementi che simboleggiano lo scorrere del tempo.


La sua figura era opposta a quella di Aion, che rappresenta invece il tempo assoluto, inteso come eternità.


Il Fato, ovvero, il Destino viene riconosciuto nell'antica Grecia come un'entità soprannaturale, una forza cieca e incapace da controllare. Viene personificato dalle Moire, le 3 figlie di Zeus che sono "le tessitrici della vita che decidevano, al momento della nascita, il destino assegnato a ogni persona. Neppure gli dei potevano modificarlo.

Cloto reggeva il filo dei giorni per la tela della vita, Làchesi dispensava la sorte avvolgendo al fuso il filo che a ciascuno era assegnato e infine Atropo, l’inesorabile, che lo tagliava con le forbici quando giungeva il momento di arrestare la vita, attribuendo il principio e la fine del tempo della vita, la nascita e la morte".

Un'altra immagine che si erge tra le pagine della favola "Il mercante delle stelle" è la Luna che viene richiamata in diversi contesti, tra cui quello della mitologia gitana, presa in considerazione anche dal poeta Federico Garcia Lorca che ne da un interpretazione di grande interesse.


La Luna viene rappresentata nella mitologia greca da Selene, figlia di Iperione e Tea e sorella di Elio, il Sole, e Eos, l'Aurora.

Descritta come una bella donna con il viso pallido, che indossa lunghe vesti fluide bianche o argentate e che reca sulla testa una luna crescente e in mano una torcia.


Spesso era rappresentata, nella mitologia romana, come il complemento femminile di Sole, personificazione dell'astro solare. A volte, invece, si trova rappresentata, insieme a Proserpina ed Ecate, come diva triformis, ossia dea che assume tre diverse sembianze.


Ferdinando Garcia Lorca la descrive come "Triste, sola, perversa, ammaliatrice, nefasta, ossessivamente associata al colore verde, che è premonitore di morte".


Un altro riferimento alla mitologia e che viene ritrovato in questa favola (Il mercante delle stelle) è proprio l'elemento della stella che si fa portatore della giustizia, del mettere in ordine e dare una "sentenza". In questo caso il discorso sarebbe davvero troppo complesso e richiederebbe una conoscenza inerente l'astrologia, che sicuramente non mi compete.


All'interno del romanzo, però, possiamo vedere come anche i simboli assumono una chiara connotazione mitologica; uno di questi elementi è la chiave, di cui troviamo un richiamo nella mitologia egiziana.

L'ankh anche croce ansata e conosciuta anche come chiave della vita, è un antico e sacro simbolo egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh in mano, o portato al gomito, oppure sul petto.


Vi sono diverse interpretazioni di questo simbolo e molto spesso rimane sconosciuto agli studiosi quale sia il corretto significato.


La denominazione "chiave della vita", oltre che un richiamo alla forma del simbolo stesso, sta ad indicare anche il significato escatologico del simbolo: l'ankh è anche infatti vita eterna, grazie alla quale l'uomo riesce a superare la morte, per giungere alla rinascita. 


Un ultimo simbolo che voglio analizzare con voi e che ha un richiamo mitologico è l'Ape, che sappiamo essere uno degli elementi, insieme alla Chiave, che vede un ruolo centrale all'interno del romanzo stesso.

Dalla preistoria fino ai tempi più recenti, l'ape ha assunto nello scenario mitologico una grande importanza.


Il generico termine greco Melissa (Μέλισσα), designante l'ape, appare più volte nella mitologia greca come nome proprio di numerose ninfe e figure femminlli, e diviene inoltre appellativo stabile delle sacerdotesse in diversi culti.

Melissa, ninfa della mitologia greca, fu incaricata di allevare il dio Zeus fanciullo, nascosto sul monte Ida dalla madre Rea per sfuggire al padre Crono, il quale divorava tutti i suoi figli neonati per evitare di essere spodestato da uno di loro, come aveva predetto un oracolo.

Melissa ebbe il compito di nutrirlo con il miele, mentre la capra Amaltea lo allattava.


Questi sono solo alcuni dei riferimenti al mito che potrete trovare all'interno de "Il mare senza stelle" di Erin Morgenstern... Scopriteli e date una vostra interpretazione!!!

Lunedì Twinsta Book e Catillbooks vi aspettano per una nuova recensione del romanzo.





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