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§BLOG TOUR§ "Il periodo storico"

Salve miei cari, oggi sono molto felice di parlarvi di un libro che è uscito nei giorni scorsi: "I giorni del ferro e del sangue" scritto dall'autore calabrese Santi Laganà ed edito Mondadori.

Prima di iniziare con il mio articolo, volevo ringraziare la casa editrice per avermi fornito la copia digitale e l'organizzatrice dell'evento che mi ha concesso tale opportunità.


Per capire meglio il mio articolo vi lascio la scheda del libro che trovate in vendita in tutte le librerie e negli store online; un consiglio: non lasciatevi sfuggire questo libro intriso tra storia, intrighi e corruzione.


Titolo: I giorni del ferro e del sangue

Autore: Santi Laganà

Editore: Mondadori

Pagine: 564

Genere: Romanzo storico

TRAMA

Patrimonio di San Pietro, 960 d.C.

Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell’Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni.

Anna è una contadina di quindici anni che conduce un’esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l’ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell’ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze.

Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall’oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall’aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma.

Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un’epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.


Per la recensione di questo libro dovrete attendere ancora alcuni giorni: vi aspetto il 29 GIUGNO con il Review Party!!!

Oggi il mio "compito" è quello di farvi conoscere, attraverso le mie parole, il contesto storico in cui viene realizzata la narrazione da parte dell'autore.


"Il periodo storico"


Santi Laganà, autore di questo romanzo storico, decide di ambientarlo in Italia in un periodo storico, che egli stesso definisce, attraverso le parole degli storici, "uno dei meno esplorati e meno documentati della Storia". Ma di quale contesto storico si tratta? Stiamo parlando dell'ultima fase, precisamente gli ultimi quarant'anni dell'Alto Medioevo, che porteranno poi all'avvento dell'Anno Mille, un periodo storico ricco di avvenimenti in ambito sociale, politico e giuridico.


Il 960 d.C., siamo a più della metà del X secolo, è caratterizzato, da un punto di vista economico, dal fenomeno del Feudo, che determina il Feudalesimo.

Già dalle prime pagine del libro emerge il termine "valvassore", che ci addentra in quel contesto proprio del Feudo.

Ma chi era il valvassore? Era un soggetto, subordinato al vassallo a sua volta sottomesso al signore che concedeva, solitamente, un beneficium che poteva consistere in diverse tipologie di beni, soprattutto beni immobili.

La Chiesa, di consueto, concedeva terre che venivano lavorate dai vassalli e i frutti venivano percepiti dai cosiddetti vescovi-conte. Questa figura, fondamentale per le finanze della Chiesa, era un feudatario ecclesiastico investito dal beneficium dall'imperatore che, nel 962 d.C., prendeva il nome di Ottone I, che portò in Italia una vera a propria ventata di germanizzazione.


Ottone I, prima incoronato re d'Italia nel 961 a Milano, venne poi elevato alla figura di imperatore a Roma, proprio da uno dei personaggi che si vedono all'interno di questo romanzo: Papa Giovanni XII.

Eletto pontefice nel 955 e deposto solo pochi anni dopo nel 964 d.C., Papa Giovanni XII fu il 130° pontefice della Chiesa Cattolica. Viene ricordato per essere stato un sovrano della Chiesa privo di moralità, dedito a una vita sregolata e, a detta di molti, disdicevole, soprattutto per il ruolo riconosciuto in ambito ecclesiastico.


Salito al trono papale in giovane età, Ottaviano dei conti di Tuscolo, suo nome d'origine, fu considerato un pontefice corrotto e dedito alla ricchezza e alle donne. Introdusse anche importanti cambiamenti in ambito ecclesiastico, tra cui l'utilizzo di un nome diverso rispetto a quello di battesimo, consuetudine mantenuta fino ai giorni nostri.

Giovanni XII trasformò il palazzo del Laterano, l’allora sede papale e residenza ufficiale dei romani pontefici, in una vera e propria casa di piacere, frequentata da belle donne e da bei ragazzi con cui faceva sfogo delle sue perversioni.

Nel 963 d.C. l'imperatore Ottone I riuscì a rimuovere dal trono papale il giovane, imputato di alto tradimento; tra i vari capi di imputazione ricordiamo:

-la consacrazione di vescovi dietro previo pagamento, di cui l’ordinazione di un bambino di dieci anni come vescovo di Todi;

-di praticare adulterio e aver abusato di varie donne tra cui la concubina del padre;

-che si fosse dedicato pubblicamente alla caccia (cosa assolutamente proibita per i papi); -che avesse accecato il suo padre spirituale Benedetto portandolo alla morte;

-che avesse ucciso il cardinale subdiacono Giovanni, dopo averlo castrato.

Tutte accuse che portano alla sua destituzione nel 964, anno in cui viene assassinato.


Considerato inadeguato, immorale e incapace di preservare la spiritualità tipica del Vescovo di Roma, Papa Giovanni XII viene considerato promotore di quello spirito totalmente buio che si rivive all'interno del romanzo di Santi Laganà.


Chiesa e Stato si intrecciano per dare vita a un contesto sociale dedito alla differenza tra ricchi e poveri, dove sopravvivere non è facile, ove lo sfruttamento del lavoro altrui è fonte di ricchezza per i cosiddetti "signori".

Un periodo buio da diversi punti di vista ove la fanno da padroni la povertà, la violenza e soprattutto una profonda ignoranza, che sfocia in una profonda superstizione.


In merito alla superstizione, è importante prendere in considerazione il terrore che si andava a manifestare in merito all'avvento dell'Anno Mille, che avrebbe determinato, secondo molti, la fine del mondo.

All'approssimarsi dell'Anno Mille vi fu un cambiamento radicale da diversi punti di vista e in particolare si vede un mutamento del comportamento sociale che si conforma nella conclusione della lavorazione nei campi, la fine delle guerre e un notevole affollamento delle chiese, sinonimo di una ritrovata fede. Tutto questo viene determinato dall'idea che con l'inizio del millennio si sarebbe determinata la conclusione della vita terrena.


Una superstizione, ovviamente non realizzatasi, che ha dato vita a una leggendo che nel 1800 ha avuto una fortissima influenza nella descrizione del medioevo come “secolo buio” e della “cattiva influenza della chiesa”, così come testimoniata nei libri di storia.


Un contesto storico, quello descritto dall'autore, al margine tra realtà e fantasia che ha garantito una narrazione esaltante e che ha portato alla luce un periodo storico sconosciuto ai tanti.

Vi aspetto il 29 Giugno per dirvi di più in riguardo alla narrazione e al mio parere su questa; nel contempo, vi consiglio di seguire le altre tappe: domani è il turno di Infermieranerd che ci darà i suoi "Cinque motivi per leggere il libro".

Infine vi consiglio di recuperare anche gli altri articoli molto interessanti...




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