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§BLOG TOUR§ Intervista su "Il mago di Oz"

Buonasera miei lettori e che un nuovo anno abbia inizio, all'insegna della lettura e delle più importanti novità editoriali! Prima di tutto voglio dirvi che non mi sono dimenticata di voi, anzi stavo giusto ricaricando le batterie per affrontare un nuovo anno, che spero sia ricco di soddisfazioni e soprattutto caratterizzato da una maggiore serenità. Lasciamo alle spalle il 2020 e avviamoci verso questo 2021... Quali sono le vostre aspettative? Avete in serbo nuovi progetti?


Prossimamente vi dirò quali sono i miei progetti, ma oggi voglio presentarvi l'intervista che la mia cara socia, Federica, del blog Infermieranerd mi ha fatto in merito alla mia ultima lettura: "IL MAGO DI OZ" scritto da Lyman Frank Baum. Vi domanderete il perché di questa iniziativa e subito voglio svelarvi l'arcano: il 17 Novembre del 2020 è uscito per la Oscar Mondadori una nuova edizione, precisamente un Drago, dedicato alla raccolta dei tre più importanti classici per ragazzi. Di quali si tratta? Alice nel Paese delle Meraviglie, Il mago di Oz e, per concludere, Peter Pan. Ma questa edizione intitolata "ALICE, DOROTHY E WENDY", vuole dare risalto alle figure femminili che hanno dato un contributo notevole alla narrazione raccontata in ciascuno dei romanzi.


Ma prima di leggere le domande che la mia socia mi ha posto in merito a questo romanzo, vorrei soffermarmi su questa meravigliosa edizione. Natale è già trascorso, ma non è mai troppo tardi per regalarsi un fantastico libro... Ma qui stiamo addirittura parlando di una raccolta di romanzi che non hanno età e che hanno ammaliato generazioni di lettori. Con le pagine spugnate d'oro, una copertina che richiama gli elementi più importanti di tutti i romanzi, questa raccolta vi farà viaggiare in mondi diversi: dovete solo scegliere la destinazione!


§ Ringrazio la mia socia, compagna e amica, Federica che ancora una volta ha scelto di viaggiare tra le pagine dei libri in mia compagnia; ringrazio immensamente anche la Mondadori per avermi omaggiato di un tale capolavoro §


Titolo: Alice, Dorothy e Wendy

Autore: Lewis Carroll/ Lyman Frank Baum/ James Matthew Barrie

Editore: Mondadori

Pagine: 540

Genere: classici per ragazzi

TRAMA


Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.


Ma ora bando alle ciance e iniziamo con l'intervista vera e propria... Fede sei pronta?


È la prima volta che leggi questo libro o è una rilettura?


Non mi è mai capitato di leggere questo classico per ragazzi prima d'ora, ma sono contenta di averlo fatto. Sono del parere che Baum sia stato in grado di tessere una storia che fosse non solo avventurosa, ma soprattutto pregna di buoni sentimenti, rendendo questo romanzo un classico che va oltre la fascia di età indicata. Si tratta di un romanzo che riesce in vari modi a incuriosire il lettore, ma al contempo lo pone in condizione di farsi molteplici domande circa quello che è il filo conduttore della storia stessa.

Sono contenta di aver letto questo libro in età adulta e di aver, sin dalla prima lettura, potuto apprezzare quello che è il significato di questa splendida storia.


Quali sono, secondo te, gli insegnamenti che ci vuole dare questo libro?


Sicuramente il primo insegnamento è quello che con degli amici veri e pronti a tenderci la mano si può veramente raggiungere un obiettivo e che la strada per realizzarlo può essere una grande avventura: d'altronde il bello è il viaggio, non la meta. Il secondo insegnamento è che a volte cerchiamo qualcosa che in realtà è dentro di noi, è innato e per farlo uscire c'è bisogno solo di avere coraggio e di credere in sé stessi. Lo spaventapasseri, il boscaiolo di latta e il leone hanno sempre voluto con tutto sé stessi qualcosa che in realtà avevano già: la consapevolezza a volte rende più semplice raggiungere la felicità.

Un terzo insegnamento, ma non ultimo per importanza, è che dinanzi a chi si vanta di essere qualcuno, bisogna sempre avere un dubbio: mai credere ciecamente all'apparenza, perché la verità può essere veramente amara... Dorothy ne sa qualcosa!


Parlando della protagonista: come viene rappresentato il suo personaggio?


Sin dall'inizio possiamo vedere che, a discapito della sua condizione di orfana, Dorothy è una bambina allegra, con una risata contagiosa, ma al contempo molto tenera. Ha un'influenza positiva sulle persone che la circondano e in particolare su sua zia, Em, che l'ha accolta nella sua casa. Durante il suo viaggio, si può notare come questa bambina sia dotata di un grande senso dell'adattamento: lei non si spaventa dinanzi allo spostamento in un altro luogo, pertanto sconosciuto, ma cerca di trovare una soluzione per tornare a casa. Questo segno di grande coraggio rappresenta molto bene la figura di Dorothy.


Quale personaggio hai preferito tra quelli incontrare da Dorothy e perché?


Mi è piaciuto molto il personaggio del Boscaiolo di latta e la sua storia, che ha un impronta riflessiva ed è molto toccante. Ciò che ho apprezzato maggiormente è che dinanzi alla scelta di volere qualcosa da chiedere a Oz, il gradissimo mago, egli abbia richiesto un cuore, ovvero lo stesso organo che l'ha reso un uomo di latta.

Questo spiega come, dinanzi alla scelta tra cuore e cervello, chi ha vissuto sempre in modo generoso e con buoni sentimenti, sceglierà il cuore, sinonimo di amore. Questo ci permette anche di capire che nessuno nasce senza cuore, ma talvolta è la società che ti rende tale.


Qual è la frase che ti è piaciuta di più all'interno del libro?


Una frase in particolare che forse può sembrare banale è "Non c'è niente come la propria casa" e viene detta da Dorothy in risposta alla domanda dello spaventapasseri del perché voglia tornare in Kansans, dove vive. A discapito del suo essere un luogo grigio, triste e isolato, il Kansas è, per Dorothy, sinonimo di casa, famiglia: è l'unico posto dove si sente amata. Credo che questa frase, oggi più che mai, rappresenti un pó il desiderio di tutti noi: essere a casa, dove c'è la propria famiglia, il nido in cui ci sentiamo protetti, amati. In merito al periodo che stiamo vivendo, oggi questa frase assume un grande rilievo e ci porta a riflettere.


Quale scena raccontata ti ha intenerito di più?


Forse la scena più forte emotivamente è quella  che vede il leone, caduto in un sonno profondo, aiutato dalla Regina dei Topi e dai suoi sudditi. Questo episodio ci fa capire che dinanzi alla voglia di aiutare e di salvare il prossimo, non ci sono se e ma e che non bisogna essere grandi di stazza, ma avere un cuore grande. L'altruismo è nei piccoli gesti, nell'aiutare chi ha bisogno e questo è il più nobile dei sentimenti... Se solo ci ricordassimo di questo più spesso!


C'è un momento in cui il libro non ti è piaciuto?


No, in generale, il romanzo mi è piaciuto nella sua totalità. Vi è stato solo un momento ove ho sentito, pur essendo un romanzo di poco più di 200 pagine, un leggero senso di noia, che poi, con il conseguimento della storia, è scemato. Questo momento si è verificato dopo che Dorothy e la sua compagnia di amici hanno lasciato la Città di Smeraldo e mi sono domandata se non si stesse cercando di allungare un pò troppo il viaggio: questa mia perplessità ha trovato risoluzione con il proseguo del racconto.


Se dovessi scegliere tra un preferito: personaggi, ambientazione o storia?


Domanda ardua! Sicuramente la storia è ciò che rende affascinante questo romanzo e che permette di riflettere su quegli aspetti precedentemente citati, ma oserei scegliere l'ambientazione. Ogni luogo viene descritto minuziosamente e non in riferimento esclusivamente al paesaggio, ma anche al contesto "sociale" e agli usi e costumi degli abitanti di ciascuna città che viene attraversata da Dorothy e dai suoi amici. Pagina dopo pagina siamo trasportati in diversi luoghi, di facile immaginazione che però sono belli perché nella loro semplicità sono affascinanti. Basti pensare alla città di smeraldo! E' semplicemente verde agli occhi di chi la vede, ma vi è molto di più...


Concludiamo: consiglieresti questo romanzo?


Assolutamente si! Sono convinta che i classici per ragazzi abbiamo al loro interno un mondo fatto di grandi valori e che ci permettono, indipendentemente dall'età, di migliorarci, di farci delle domande su noi stessi e come possiamo cambiare. Io ho capito che a volte bisogna affidarsi agli altri per poter sopportare quelli che sono i pesi della vita e che un amico, uno vero, sarà al tuo fianco a tenderti una mano.


Spero che questa intervista vi abbia convinto a leggere questo romanzo! Io ringrazio, ancora una volta, la mia amica Federica per avermi fatto rivivere, attraverso le sue domande, il viaggio di Dorothy.




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