Bentornati miei lettori, oggi voglio "raccontarvi", ma tranquilli senza spoiler, il nuovo romanzo di Joel Dicker "L'ENIGMA DELLA CAMERA 622" edito La Nave di Teseo, uscito in tutte le librerie l'11 Giugno.
Ma come vi racconterò il libro? In questo caso utilizzerò, per la prima volta nei miei contenuti, le citazioni che secondo me risaltano la storia raccontata dall'autore, con il suo già conosciuto stile incalzante che ti incolla, letteralmente, alle pagine del libro.
Queste citazioni sono per lo più racchiuse nella parte iniziale del libro: questa scelta è ponderata, al fine di evitare che, involontariamente, si possa anticipare qualche notizia che ovviamente viene portata alla luce man mano che si va avanti nella lettura.
Vi do il benvenuto al Blog Tour dedicato a "L'enigma della camera 622"
Come sempre, prima di iniziare, voglio ringraziare la casa editrice per avermi omaggiato della copia digitale e l'organizzatrice dell'evento senza la quale non avrei potuto partecipare.
Al fine di garantire che quanto leggiate sotto sia in qualche modo interiorizzato, vi lascio la trama del libro.
TRAMA
Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l’annuale festa di una importante banca d’affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella camera 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l’intero mondo finanziario svizzero. L’inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l’omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nell’hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella camera 622 del Palace de Verbier.
"Le citazioni più belle del romanzo"
Per questa tappa ho voluto scegliere, per voi, 3 citazioni di cui vi dirò qualcosa di più...
"Soltanto un Ebezner può dirigere la Banca Ebezner"
Questa citazione racchiude in sé il fulcro della narrazione scritta dall'autore. Ripetuta diverse volte nel romanzo garantisce al suo interno una sorta di reiterare di un concetto molto importante che porterà a un prima e a un dopo nella storia raccontata da Dicker.
Questa frase viene a essere replicata in varie occasioni proprio dal protagonista del libro, Macaire Ebezner, figlio del fondatore della Banca Ebezner.
Abel Enezner, prima della sua morte e in seguito a un comportamento spropositato da parte di suo figlio, prende un importante decisione: la presidenza della Banca, dopo la sua morte, verrà assegnata da un Consiglio a colui che verrà ritenuto più adatto a tale ruolo.
L'ambizione di Macaire, che vuole ottenere la presidenza, lo porterà ad agire in diversi modi, alcuni dei quali determineranno delle conseguenze da cui non si torna indietro.
"La Svizzera ha bisogno di lei. E lei deve renderle un piccolo favore"
Questa seconda citazione, incorporata nella storia, ci dà importanti informazioni che saranno fondamentali durante il percorso narrativo.
La doppia vita di Macaire Ebezner, da una parte azionista della Banca che porta il suo nome e dall'altra spia per i servizi segreti, prende vita proprio grazie a questa frase, che lo condurrà a una vita a metà tra l'apparenza e i profondi segreti che si celano dietro la sua persona.
In alcuni contesti essere reclutati come spie al servizio della propria Nazione viene considerato un privilegio, addirittura un onore. Ma sacrificare la propria vita per un ideale a volte determina sacrificare qualcosa in più: la propria famiglia, la propria tranquillità e, in alcuni casi, la propria vita.
Ogni segreto, anche il più piccolo, porta a delle ripercussioni in vari ambiti... Macaire non sarà l'eccezione!
"Lo odia o lo ammira?"
"Si ha il diritto di odiare qualcuno perché lo si ammira troppo?"
"Si, si chiama invidia"
Questo scambio di battute che vede protagonisti il dottor Kazan, psicoanalista, e Macaire, l'ho voluta inserire come ultima citazione proposta, per un motivo importante che va al di là del romanzo stesso.
L'invidia è da sempre un sentimento negativo che viene provato da chi è quasi intimorito dalle competenze altrui, ma in questo caso, secondo me, assume un significato positivo: l'invidia si trasforma in ammirazione. Macaire prende coscienza che per quanto si impegnerà e sarà determinato nel suo lavoro, c'è qualcuno che lo supera e che raggiunge un livello superiore al suo.
E' evidente il passaggio tra diverse sensazioni: l'odio si trasforma in ammirazione, che sfocia nella consapevolezza...
Queste erano le mie citazioni preferite e che a parer mio racchiudono, senza andare oltre nella storia, quello che è il lavoro dell'autore....
Spero che queste citazioni vi invoglino nella lettura di questo romanzo che sono sicura vi sorprenderà... Parola mia!
Vi aspetto il 27 Giugno con la recensione completa del romanzo.
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