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#cirincontriamo: "FALCE" di Neal Shusterman

Buonasera miei lettori, come state? Vi starete domandando, oppure no se siete nuovi, perché io sia di nuovo qui a proporre una recensione che ho già fatto e che vi ho proposto quasi un anno fa... Durante il periodo degli eventi organizzati dalle blogger, di cui io sono stata partecipante e organizzatrice, la lettura è frenetica, la data della recensione è imminente e portare avanti, non solo un blog, ma anche una pagina instagram porta a non godersi totalmente la lettura, che nella maggior parte dei casi non avviene con la copia cartacea, che viene spedita solo successivamente, ma con la copia digitale, fornita dalla casa editrice.

La lettura è immediata, troppo veloce e non c'è tempo per soffermarsi su alcuni particolari... Io ho ripercorso questa lettura e non sarà l'unica. Nel corso dei prossimi mesi riprenderò vecchie letture, alcune le amerò come la prima volta, mentre altre chissà... forse erano solo una mera infatuazione!


Per l'appuntamento con #cirincontriamo oggi vi riporto indietro a Maggio 2020 e all'uscita di uno dei romanzi dispotici più attesi dai lettori italiani: "FALCE" di Neal Shusterman edito Mondadori, che vedrà l'inizio di una trilogia che ancora oggi deve vedere la sua conclusione.

Voglio riportarvi indietro a quelle che erano le mie sensazioni e come queste siano mutate o meno dopo la rilettura, a una piccola analisi dell'estetica del romanzo e di altri pareri che arrivano solo a un anno di distanza. Siete pronti?


Titolo: Falce

Autore: Neal Shusterman

Editore: Mondadori

Genere: distopico

TRAMA


Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti. Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.


Dicevo di questo romanzo:

"Ammetto che all'inizio del libro ero in bilico tra l'euforia e la perplessità. Euforica per il tema trattato che determina un vero e proprio cambiamento, oserei un innovazione rispetto a come il genere dispotico viene affrontato solitamente; la morte è una sorta di tabù, tutti sanno che esiste e che è un passaggio dovuto durante l'esistenza di un essere vivente, ma è preferibile non parlarne, in quanto si associano sempre sentimenti ed emozioni negative annessi a questo tema.

La perplessità, invece, si è manifestata in merito al fatto che la storia, almeno alle prime cento pagine, sembrava non decollare; l'ho trovata lenta e forse troppo prolissa...ma queste erano solo le prime cento pagine!!!"


Il mio parere sarà rimasto invariato o qualcosa sarà cambiato? Non vi resta che scoprirlo insieme a me!


MidMerica, in un futuro molto lontano. Come ci si sente quando la morte non sopraggiunge per cause naturali, malattie o eventi catastrofici, ma bussa direttamente alla tua porta, si accomoda sul divano e attende che tu sia pronto? Dopo l'era della mortalità, gli abitanti dell'intero pianeta si mescolano alle Falci, uomini addestrati all'arte della morte. Un aumento della popolazione però richiede sempre più falci che espletino tale compito: Citra Terranova e Rowan Damisch vengono scelti dal compassionevole Maestro Faraday per apprendere le tecniche e i meccanismi della nobile arte della spigolatura.

Ma cosa accade quando entrambi gli apprendisti scopriranno che solo uno dei due potrà ricoprire il ruolo della Falce? Una narrazione intricata e frenetica che vi porterà in un vero e proprio viaggio tra la vita e la morte.


E si la tematica che affronta questo romanzo è proprio affascinante e, in seguito alla rilettura, confermo che Shusterman è riuscito a essere molto innovativo e a creare una storia veramente intensa, ove ci sono anche molti punti di riflessione e dove il confine tra bene e male è molto labile. Il tema della morte, centrale nella narrazione, viene descritto nei minimi dettagli e il lettore viene a conoscenza di questa nobile arte, risalente alla fine dell'Era della Mortalità.

Per quanto riguarda le perplessità che avevo durante la prima lettura, ammetto che sono rimaste lì, immutate. La lettura, almeno per questo primo romanzo, è molto lenta, ma sicuramente il tutto è giustificato dal dare una visione ampia ma al contempo dettagliata del mondo in cui ci andiamo a immergere: la conoscenza delle Falci, del loro mondo e della profonda diversità che le distingue l'una dall'altra è fondamentale per tessere la base della storia futura.


Ma vorrei approfondire con voi il tema delle Falci, che io ho trovato non solo molto ben argomentato ma che ha suscitato in me parecchie riflessioni.

Le Falci, che io inizialmente pensavo fossero degli esseri diversi dall'uomo, sono in realtà degli esseri umani che espletano un ruolo ben definito dallo stesso autore: decretare la morte degli abitanti al fine di garantire una salvaguardia del pianeta, che nel caso di un sovraffollamento da un punto di vista demografico determinerebbe un collasso dello sistema.

Ma quale impatto hanno le Falci sulla gente? Sono uomini che suscitano timore non per il loro aspetto, forgiato da lunghe tuniche arricchite da ornamenti, ma per ciò che rappresentano. La loro vista viene acclamata in occasioni particolari, mentre in una sfera più intima il terrore è lì palpabile agli occhi del lettore: ma d'altronde come reagiresti tu se ti trovassi dinanzi a colui che ti strappa alla vita?


"La narrazione come avete capito mi ha assolutamente convinta e lo stesso posso dire per quanto concerne sia lo stile di scrittura dell'autore nonché la paratassi, che risulta essere ben costruita all'interno del romanzo.

Scritto in terza persona e con un ritmo incalzante, la narrazione risulta scorrevole e incapace di annoiare il lettore".


Se in merito allo stile di scrittura sono d'accordo con il mio pensiero passato, il ritmo, invece, non risulta per niente incalzante e scorrevole: ci sono dei momenti, dovuti anche al fatto che fossi già a conoscenza del finale, che hanno reso la lettura un pò pesante e che mi hanno un pò demoralizzata. Ci sono stati dei capitoli in cui la storia ha avuto un ritmo pari a un ECG di un uomo morto, giusto per rimanere in argomento.


Ciò che mi è mancato forse maggiormente dopo questa rilettura e che magari è passato in secondo piano durante il primo approccio è l'assenza di elementi descrittivi in merito ai personaggi principali. Come posso immaginare Citra e Rowan se l'autore non mi da elementi che possano rendere più agevole la mia immaginazione? Credo che questa sia una vera e propria mancanza da parte dello scrittore, che permette a chi legge la storia di conoscere l'animo dei due ragazzi, ma non la loro estetica.


Riconfermo il mio voto?


Mesi fa avevo dato a questo primo libro un voto pari a 4 su 5. Oggi, però, il mio voto scende di mezzo punto e lo devo proprio a questa lentezza e assenza di descrizione che ha accompagnato tutto il romanzo e che mi ha un pò infastidita.


A oggi consiglio di nuovo la lettura di questo romanzo e sono, ancora, convinta che per chi si approccia alla storia questo sia solo un primo passo verso una narrazione più complessa, che, però, a parer mio deve essere letta nella sua interezza. Chi vuole leggere questa trilogia, dovrebbe attendere l'uscita del nuovo romanzo, che spero arrivi presto, in modo da conoscere tutta la narrazione al completo.


VOTO ESTETICA: 4/5


Siccome anche l'occhio vuole la sua parte, vorrei soffermarmi brevemente anche sull'edizione e sulla sua estetica. Come sappiamo la Oscar Fantastica non può non definirsi attenta alle edizioni e non ha fatto un eccezione neanche con "Falce": copertina in carta che ne incrementa la delicatezza (state attenti durante la lettura o se preferite rimuovete la sovraccoperta), colori pastello con la raffigurazione di una Falce, vera protagonista della storia. Pagine spugnate di nero, colore che verrà utilizzato anche per gli altri libri della trilogia, che non hanno subito nessuna perdita di intensità durante la lettura e che conferisce una certa ruvidità alle pagine, che al tatto, però, risulta piacevole. La vera scoperta si vede una volta rimossa la sopraccoperta, che non solo riprende nel retro la copertina originale, ma che vede nella copertina la rappresentazione dell'attrezzo simbolo della mietitura, che purtroppo durante la lettura ha subito una perdita di colore, dovuto all'usura.


Cosa aspettate ad acquistare questo romanzo? Vi lascio qui sotto il link di acquisto sia della copia cartacea, sia di quella digitale: scegliete quella che preferite e buona lettura.










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