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Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna di Oriana Fallaci

Titolo: Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna

Autore: Oriana Fallaci

Editore: Rizzoli

Pagine: 205

Genere: saggio

TRAMA:

"Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico." Così Oriana Fallaci nella premessa a "Il sesso inutile", il primo libro che pubblica con Rizzoli, nel 1961. L'anno precedente, inviata de "L'Europeo", è in Oriente insieme al fotografo Duilio Pallottelli per un'inchiesta sulla condizione delle donne. È partita alla ricerca di tracce di felicità e nel libro racconta la sua esperienza: a Karachi in Pakistan assiste al matrimonio di una sposa bambina e si ribella all'idea delle donne velate; a New Delhi incontra Rajkumari Amrit Kaur, figura di grande potere in India, e le sembra che assomigli a sua nonna; in Malesia conosce le matriarche che vivono nella giungla; a Singapore c'è la scrittrice Han Suyin, che sente subito amica; a Hong Kong le cinesi non hanno più i piedi fasciati ma le intoccabili abitano ancora sulle barche, senza mai scendere a terra; a Tokio è smarrita di fronte all'impenetrabilità delle giapponesi e a Kyoto affronta il mistero delle geishe; alle Hawaii cerca invano i segni di un'esistenza originaria intatta. Il viaggio si conclude a New York, dove il progresso ha reso più facile la vita delle donne a confrontarsi con "un mondo di uomini deboli, incatenati a una schiavitù che essi stessi alimentano e di cui non sanno liberarsi".


RECENSIONE:

ci siamo mai chiesti che cosa sia la felicità e in cosa si trovi? Oriana Fallaci, in seguito a una chiacchierata con un'amica, si domanda in quale continente, in quale nazione si possa ritrovare la felicità nella donna ed è proprio questo concetto, quello di felicità, a condurla presso un viaggio per il mondo alla ricerca della donna più felice dell'intero pianeta.


Il suo viaggio inizia a Karachi, in Pakistan, ove si ritrova invitata ad un matrimonio combinato, dove la sposa non ha mai visto colui che diverrà suo marito. Prosegue per l'India ove incontra Rajkumari Amrit Kaur e dove è testimone di alcune manifestazioni da parte delle donne, come la guerra del sale al fine di abolire il rincaro dello stesso e la crisi del sari contro la crisi delle industrie.

Si trova a Singapore, dove conosce le matriarche, donne istruite e autoritarie che hanno la proprietà della terra e che sono al di sopra dell'uomo; prosegue in Cina, ove conosce due tipi di donne: quelle della Cina rossa, conservatrici e legate alla tradizione, e quelle di Hong Kong, più moderne e inclini al progresso.

Sempre insieme al suo compagno Duilio, si trova in Giappone, ove a Tokyo comprende la complessità delle donne e ne rimane in qualche modo affascinata in quanto sostiene che siano incomprensibili. Qui comprende come l'Occidente abbia in qualche modo influenzato le donne di Tokyo e la loro inclinazione a voler cambiare i loro tratti orientali in quelli occidentali.

A Tokyo ha modo di conoscere due donne diverse tra loro seppur legate da un legame di sangue: la principessa Suga, che veste all'occidentale ma devota a suo marito tanto da rinunciare al suo titolo nobiliare, e sua zia, Setzuko Chichibù, apparentemente tradizionalista ma con un animo rivoluzionario.

A Kyoto, la città delle geishe si domanda chi queste siano e ha modo di vedere le scuole ove vengono istruite e di conoscerne alcune di persona.

Prima di concludere il suo viaggio, ha modo di visitare alcune isole delle Hawaii e comprende che il progresso ha reso le donne hawaiane tristi e malinconiche, racchiuse nei loro muumuu, abiti che le privano di qualsiasi femminilità.

Alla conclusione del suo viaggio, a New York comprende che qui la donna è libera e autoritaria ma non tanto da renderla felice.

La domanda sorge spontanea: la donna, in qualsiasi parte del mondo si trovi, può dire di essere felice o sarà sempre destinata a uno stato di infelicità?


Un reportage che permette al lettore, con il coinvolgimento che caratterizza la Fallaci, di addentrarsi in vari contesti sociali, alcuni lontani dalla nostra cultura, dal nostro modo di pensare e di vivere.

Il lettore viaggia con la Fallaci, è partecipe degli eventi descritti ed è come se si trovasse in quel dato contesto.

Ammiro la capacità della Fallaci, mia autrice preferita, di coinvolgere, forse a sua insaputa, il lettore e non rendere tutto troppo giornalistico. La Fallaci racconta, si immerge in ciò che vede e addirittura suscita nel lettore una tale curiosità che, almeno in me, ha portato a non voler "abbandonare" questo viaggio.


VOTO: 5/5


Ancora una volta la Fallaci, in un reportage degli anni '60, ha saputo raccontare in modo coinvolgente l'universo femminile, descrivendone i modi di fare e i contesti in cui vivono.

Questo libro mi è piaciuto tantissimo e lo consiglio a tutti coloro che vogliono fare un vero e proprio viaggio a ritroso di circa 60 anni.


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