Buonasera lettori, finalmente è conclusa la sessione estiva!!! Yeah... Da domani tornerò sui libri, ma con meno pressione rispetto agli ultimi giorni. Gli impegni universitari, ovviamente, mi hanno "allontanata" un pò dalle varie collaborazioni, ma ora torno più carica di prima.
Oggi voglio parlarvi di un libro uscito alcun settimane fa per la Fazi Editore, che ringrazio per avermelo inviato, per poterne parlare a voi amanti soprattutto dei thriller.
Di quale libro sto parlando? Si tratta de "IL SOGNO" scritto dall'autore francese, Franck Thilliez ed edito in Italia proprio dalla Fazi Editore, con la collana Darkside.
Titolo: Il sogno
Autore: Franck Thilliez
Editore: Fazi
Pagine: 507
Genere: thriller psicologico
TRAMA
Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigaël il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa. Dopo Il manoscritto, apprezzatissimo da critica e lettori, un nuovo romanzo a matrioska zeppo di colpi di scena che fonde thriller, pulp e suspense psicologica: un labirinto ipnotico e perfetto in cui perdersi, per sbucare in un finale che riannoda tutti i fili.
RECENSIONE:
chi mi conosce sa che quando si parla di thriller psicologico non mi tiro mai indietro. Quando ho potuto vedere la newsletter della Fazi delle uscite, ho letto tutte le trame dei libri in catalogo, ma in particolare mi sono fatta "stregare" da questo titolo; la domanda che sicuramente vi ponete è: "è un thriller che consigli?"
La narcolessia è una patologia neurologica, caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna, spesso vissuta come ricorrenti attacchi di sonno incoercibili, che si manifestano nel corso della giornata. È questo il disturbo di cui soffre Abigaël, giovane psicologa che si imbatte tra sogni e realtà.
Il suo compito diventa ancora più arduo quando, attraverso le sue competenze, deve entrare nella mente di un rapitore seriale di bambini, di nome Freddy, e scoprire quale schema usa per scegliere le proprie vittime.
E se non riuscisse più a distingue la realtà dal sogno? Con ogni mezzo, Abigaël cercherà di vincere il sonno e di rimanere lucida... Ma se la sua patologia fosse un'alleato e non un nemico da combattere?
Il libro si apre con un messaggio che l'autore rivolge al lettore, una sorta di "libretto d'istruzioni" per capire il libro e vivere tutte le sensazioni che si racchiudono dentro un thriller: la riuscita del libro e della sua narrazione dipende da quanto il lettore seguirà le indicazioni.
Questo è sicuramente un elemento nuovo, che non mi è mai capitato di incontrare in altri romanzi dello stesso genere e, se in un primo momento questa particolarità inserita dall'autore, può sembrare di poca importanza, vi assicuro che rivaluterete questo fattore come fondamentale per comprendere tutta la storia.
Un libretto d'istruzioni, o nell'era di internet quello che comunemente chiamiamo tutorial, serve appunto per arrivare alla soluzione finale, che dia dei risultati ottimali: è questo lo scopo dell'autore, permettere al lettore di arrivare alla soluzione insieme a lui.
Da un punto di vista della narrazione possiamo vedere sin dalle prime pagine come questa sia articolata in un continuo flashback tra il dicembre 2014 e il giugno 2015. Anche in questo caso l'autore vuole agevolare la lettura al destinatario della storia; fornisce all'inizio di ciascun capitolo una vera e propria linea del tempo che permette al lettore di capire in quale momento si svolge la storia, in modo da facilitarne il passaggio tra presente e passato.
Ho trovato molto utile questo dettaglio, che si vede non è lasciato al caso, in quanto le numerose informazioni che ci vengono date dall'autore potrebbero creare una sorta di smarrimento da parte del lettore stesso. Ciò non accade, appunto, grazie a questo piccolo "aiuto" dato all'interno del romanzo.
Sempre in merito alla storia devo dire che l'autore non ha reso facile al lettore, quindi neanche a me, la comprensione; per un thriller questo vuol dire solo una cosa: si tratta di una storia ben scritta, enigmatica e, per citare la trama, con un ben riuscito effetto matrioska che riesce a mettere insieme diverse sensazioni: adrenalina, timore, suspence e soprattutto fa emergere un senso investigativo.
L'autore, aiutandosi con la voce narrante (Abigaël), riesce a costruire il profilo di Freddy, anche chiamato l'uomo Nero. Un uomo che ha un profilo psicologico particolare, enigmatico, quasi machiavellico; attento alla scelta delle sue prede, le studia e analizza minuziosamente e il loro rapimento avviene ogni 90 giorni distanti l'uno dall'altro, in una sequenza prestabilita.
Questo è un elemento che si trova spesso nei thriller, soprattutto quelli che hanno una componente psicologica particolarmente accentuata, ma non sempre viene costruito a regola d'arte e molto spesso, da chi si reputa un esperto del genere, viene ritenuto banale. In questo caso. sono del parere che oltre ad aver delineato un impeccabile profilo mentale di Freddy, l'autore sia stato in grado di farci conoscere ancora più da vicino il personaggio principale su cui si concentra tutta la storia: Abigaël.
Abigaël viene descritta come una donna forte, ma per le vicissitudini avvenute in seguito alla morte di suo padre e di sua figlia, Lea, la sua fragilità emerge sempre di più, non solo nella realtà ma anche e soprattutto durante il sonno.
Anche la sua patologia, ovvero la narcolessia, viene descritta con parole chiare e semplici dallo scrittore, così da garantire una minima conoscenza anche alle persone che non sono pratiche del campo medico.
La sua personalità viene ben caratterizzata in entrambi i fronti: la realtà e lo sfondo onirico, tanto da rendere in alcuni casi difficile comprendere in quale status si trova.
La storia è un vero e proprio intreccio di avvenimenti, di azioni, di sensazioni, che portano il lettore a essere sbalzato da una parte all'altra, come se personificasse una pallina da ping pong durante una partita.
A "partita" conclusa, però, il lettore capirà che ogni elemento ha avuto un significato preciso e che anche quelli considerati meno rilevanti, in realtà, sono da tenere in considerazione.
Nei migliori thriller psicologici, e questo è uno di quelli, si deve tenere sempre presente che niente è lasciato al caso...
Per quanto concerne lo stile di scrittura, devo considerare la penna dell'autore assolutamente scorrevole, per niente pesante, capace di tenerti incollato alle pagine del libro, talmente è coinvolgente.
Il linguaggio è semplice e assolutamente adatto alla storia da raccontare, che, invece, risulta abbastanza articolata: questi due elementi lasciano al lettore la sensazione di aver letto si una storia enigmatica, ma di averla compresa nella sua interezza.
Arriviamo al tanto atteso voto....
VOTO: 4,5/5
Questo romanzo ha superato di gran lunga "La psichiatra" di Wulf Dorn, che al tempo della sua lettura avevo apprezzato tantissimo. Sono entrambi due thriller realizzati in modo eccelso, ma in questo caso vi è un valore aggiunto, attraverso l'intreccio della realtà con il sogno, che a me ha fatto davvero impazzire.
Dopo questa lettura, ovviamente, non vedo l'ora di aggiungere alla mia libreria anche il precedente titolo "Il manoscritto", dello stesso autore, che mi è stato consigliato e addirittura ritenuto da alcuni "il thriller dell'anno"....
Per ora posso solo dirvi che questo romanzo mi è piaciuto tantissimo e credo che gli amanti del genere potranno concordare con me nel ritenerlo STRAORDINARIO.
"Freddy avrebbe potuto ucciderla ma non l'aveva fatto. A interessare il cacciatore è appunto la caccia, l'uccisione finale è solo la conclusione. Finché dura la caccia, resta viva l'eccitazione"
Se per Freddy la caccia rende tutto più godibile, per voi lettori ciò che potrà rendervi apprezzabile la lettura di questo libro è arrivare alla sua conclusione... Non resta che augurarvi buona lettura.
Ringrazio, ancora una volta, la casa editrice per avermi concesso questa lettura e per avermi fatto conoscere questo autore.
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