top of page
Cerca
  • lastanzadeilibri

IN UNA SCALA DA 1 A 10 di Ceylan Scott

Aggiornamento: 3 giu 2021

Buonasera miei lettori, come state? Io molto bene e posso urlare a gran voce di essere finalmente uscita definitivamente dal blocco del lettore!!! Finalmente... Per me è stata veramente una sofferenza vedere i libri nella mia libreria e non riuscire a sentirmi ispirata ad affrontare una nuova storia. Ma se già con la lettura di "Tsunami" di Stefano D'Orazio, di cui vi ho parlato la scorsa volta, stavo vedendo uno spiraglio verso la ripresa, oggi posso dire che la voglia di leggere è tornata definitivamente.


E' con immenso piacere che oggi vi parlo di una nuova lettura che secondo me dovrebbe trovare un posto nella vostra libreria: di quale romanzo sto parlando? "IN UNA SCALA DA 1 A 10" scritto da Ceylan Scott ed edito Rizzoli.

Che cosa ha rappresentato questa storia per me ve lo dico tra poco, ma vi anticipo che sarà una lettura che vi lascerà con il cuore a pezzi e che vi insegnerà ad apprezzare molto di più i momenti belli della vita, perché vivere non sempre è semplice e ci vuole coraggio.


§ Ringrazio la casa editrice e in particolare Laura per avermi inviato la copia in omaggio; ci tengo a precisare che il mio parere prescinde dalla collaborazione con la casa editrice. §


E' quasi un segno del destino che io in questo preciso momento, durante la stesura di questa recensione, stia ascoltando "Million Reasons" di Lady Gaga, riprodotta casualmente, che parla proprio di lasciare andare qualcosa e che mi fa pensare alla protagonista di questo romanzo, Tamar che ha bisogno di lasciare andare quel mostro che vive dentro di lei e che ne condiziona la vita... Ma non anticipiamo nulla! Presto capirete...


Titolo: In una scala da 1 a 10

Autore: Ceylan Scott

Editore: Rizzoli

Pagine: 216

Genere: drammatico

TRAMA:


Come ti senti oggi in una scala da 1 a 10? Questa è la domanda che Tamar si sente rivolgere ogni giorno dai propri dottori al centro di cura psichiatrica per adolescenti Lime Grove.Sedici anni, ex atleta di corsa campestre, è andata in crisi dopo un evento terribile di cui si crede colpevole, la morte della sua amica Iris, ma non riesce a comunicare ciò che prova alla famiglia, agli amici e persino al personale medico. Sente solo un vuoto disperato dentro di sé che la porta a farsi male e a tentare il suicidio: non merita di vivere e non può smettere di desiderare di sparire dal mondo. E anche a Lime Grove, la “casa sicura” dove incontra Jasper, Elle, Alice, Will e altri ragazzi come lei, affetti da disordini alimentari, disturbo bipolare, paranoia, non trova la forza di combattere il mostro che si porta dentro. Fino a quando a quel mostro viene dato un nome: disturbo borderline della personalità.Attraverso l’alternarsi di flashback della sua vita precedente, con i compagni di sempre, e il racconto del ricovero, tra farmaci, amicizie, moti di ribellione e avventure, il libro svela pagina dopo pagina l’abisso della malattia mentale e il processo di progressiva consapevolezza che permette alla protagonista di liberarsi dal suo segreto, accettare l’aiuto di chi le sta accanto e combattere, passo dopo passo, con i fantasmi della sua angoscia.Il risultato è un racconto scioccante, commovente e sarcastico della vita in un ospedale psichiatrico. E del potere redentore della verità per intraprendere il cammino della guarigione.


RECENSIONE:

quando ho scelto di leggere questo romanzo ho pensato subito a quanto potesse essere difficile per me affrontare questa tematica, purtroppo a me troppo vicina. Non entrerò nei particolari della mia storia, ma sappiate che leggere questo. libro ha significato riaprire una cicatrice che purtroppo non si è mai rimarginata e che caratterizzerà per sempre ciò che sono e la mia vita. Negli anni mi sono arrabbiata, ho cercato di capire e poi sono arrivata a una conclusione: vivere non è facile e, a volte, si pensa che i problemi siano troppo difficili da affrontare, che le forze escano dal tuo corpo e che la parola fine sia la soluzione. Forse anni fa avrei giudicato Tamar, la protagonista di questo romanzo, ma oggi avrei solo voluto tenderle la mano e l'avrei abbracciata forte...


Tamar ha un mostro dentro di lei, che non sa come combattere e di cui non conosce l'identità: un mostro sconosciuto che le si annida dentro. Dalla morte della sua amica Iris, Tamar si sente responsabile e incapace di vivere: per questo deve punirsi e arriverà al punto di tentare il suicidio, perché la vita è troppo pesante per lei.

Questo la porta a ritrovarsi a Lime Grove e a sentirsi chiedere, ripetutamente, come lei si senta. Ma come dare una risposta a una domanda tanto difficile? Giorno dopo giorno, con l'aiuto di amici speciali, riuscirà a capire meglio che cosa le succede e perché si sente così, fino alla diagnosi finale che la porterà verso un nuovo inizio.


Come dicevo all'inizio questa lettura non è stata semplice per me, ma a volte bisogna avere il coraggio di intraprendere strade tortuose, insite di dolore: questo significa in qualche modo andare avanti, cercare di sopravvivere.


La tematica affrontata all'interno di questo romanzo è forte e credo che questo sia perfettamente percepibile non solo dalle mie parole, ma dalla stessa trama. L'autrice è partita dal problema, il disturbo di cui soffre Tamar, per poi arrivare a percorrere un cammino di distruzione, consapevolezza e poi, infine, guarigione. Le parole usate dalla Scott sono delicate, ma non mancano anche momenti in cui le scene descritte sono crude e molto forti. In quei momenti ho letteralmente trattenuto il fiato e ho cercato di immaginare quali emozioni provasse la protagonista: dolore, angoscia, incapacità di andare avanti...

Il suicidio e l'autolesionismo sono i fondamenti di questa storia e tutto ruota intorno a essi: il presente e il passato si intervallano in continui flashback e danno alla narrazione la possibilità di ripercorrere l'inizio e la fine della condizione di Tamar.


Da un punto di vista della descrizione dei personaggi, di cui Tamar è la protagonista assoluta, è assente una caratterizzazione che prescinda dal disturbo manifestato. Questo un pò mi ha destabilizzato, perché credo che i personaggi vadano descritti indipendentemente dalla loro patologia, che è una componente ma non determina l'identificazione del soggetto. E' anche vero che si tratta di un libro che viene ambientato in un istituto psichiatrico ove la malattia è la componente principale, ma mi sarebbe piaciuto conoscere meglio i personaggi al di fuori del disturbo di cui soffrono.


Non sono mancati all'interno della narrazione anche dei momenti in cui mi sono ritrovata a sorridere per quello che stavo leggendo: questo ha sicuramente reso la lettura un pò meno pesante. Questi momenti di "svago", rispetto all'argomento principale della narrazione, sono secondo me dettati anche dal fatto che si tratti pur sempre di una lettura rivolta ai ragazzi, ove sia necessario un maggiore percorso di consapevolezza.


VOTO: 4/5


Una lettura profonda, capace di suscitare diverse sensazioni che sono sicura non vi lasceranno indifferenti. E se ve lo state chiedendo non siamo dinanzi a un nuovo fenomeno "Tredici", ma a una lettura molto diversa ove il tema del suicidio e dell'autolesionismo vengono affrontati con una consapevolezza diversa.


66 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2 Post
bottom of page