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LE IMPERFETTE di Federica De Paolis

Buonasera miei lettori, come state? Io bene, sto preparando gli esami per Giugno ma devo dire che sto affrontando meglio questa sessione: amo i mesi solari e studio meglio d'estate, mentre durante i mesi invernali stendiamo un velo pietoso. Ma non sono qui a parlarvi dei miei esami, ma di una nuova lettura che molti di voi hanno conosciuto nei mesi scorsi.


Non frequento, purtroppo, da molto tempo la biblioteca in quanto preferisco avere nelle mie mani il libro e poi riporlo in libreria: una delle soddisfazioni più belle per un lettore. Ricordo che da piccola io e la mia mamma, insieme anche a mio fratello che però non è mai stato un grande lettore, andavamo spesso in biblioteca ed è proprio tra quei scafali che è iniziato il mio amore per i libri. Vi domanderete cosa c'entra la biblioteca con il libro che ho già svelato nel titolo: mi è stato prestato "clandestinamente" da mia madrina che lo ha chiesto in prestito alla biblioteca. A lei non è piaciuto e sinceramente a me questo ha incuriosito molto e quindi abbiamo fatto un ulteriore prestito e ho avuto anche io la possibilità di leggerlo.


Il libro in questione è "LE IMPERFETTE" di Federica De Paolis edito DeA Planeta, romanzo che già nei mesi scorsi avevo visto tra i profili seguiti su Instagram.

Devo essere sincera è un libro che non aveva destato la mia curiosità al tempo dell'uscita, ma il fatto che non sia piaciuto a mia madrina, con cui ho gusti simili in ambito letterario, ha fatto emergere una grande curiosità. Ma soprattutto qual è sarà il responso finale? Sarò d'accordo con mia madrina o no?


Titolo: Le imperfette

Autore: Federica De Paolis

Editore: DeA Planeta

Pagine: 320

Genere: Narrativa contemporanea

TRAMA


Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant’Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos’è che non funziona?

I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l’altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l’apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce.

Con straordinaria lucidità e una scrittura che non concede niente alla retorica, Le imperfette getta uno sguardo su quel groviglio interiore che ci portiamo dentro, dove le bugie che gli altri ci raccontano si mescolano agli inganni dei nostri stessi sensi.


RECENSIONE:

mi sono spesso domandata come si raggiunga la perfezione e come poter essere una persona perfetta: per anni ho cercato di guardarmi dall'esterno e capire come io potessi apparire agli altri, ma poi sono giunta alla conclusione che la perfezione non esiste e soprattutto per la maggior parte delle volte non dipende da noi. Ho iniziato, così, a eliminare quella parte autocritica che, ancora oggi, alcune volte riemerge e ho voluto accettarmi così come sono. La perfezione non esiste e in tutti noi c'è una parte di imperfezione che ci rende umani: non ci resta che accettarla.


Anna è tutto ciò che vorrebbe essere una donna: madre di due bambini amorevoli, sposata a un uomo affasciante e rispettabile, figlia amata e lodata dal proprio padre. Ma Anna non è felice e dentro di sé si nasconde uno scrigno di segreti che la porteranno a dubitare non solo di sé stessa ma anche degli altri. Chi è Anna? E chi sono le persone che la circondano? Anna inizierà così un percorso di autodistruzione, fino alla rinascita.


Questo romanzo si potrebbe riassumere nel famoso detto: "non è tutto oro quello che luccica" ed è proprio così. La vita apparentemente perfetta di Anna è celata da una moltitudine di segreti che emergono proprio dalle imperfezioni che animano la sua vita: Anna non si sente perfetta come madre, come moglie, come figlia e, tantomeno, come amante e questo la porta a ricercare negli altri le sue stesse imperfezioni.

La storia, raccontata dalla stessa protagonista con l'utilizzo della terza persona, è un flusso di pensieri di Anna intervallato da una quotidianità che spiega come una donna si possa ritrovare intrappolata nella sua stessa vita e nelle sue stesse bugie.


Anna è imperfetta e si sente come le clienti di suo marito, un chirurgo plastico, che compensano le loro insicurezze modificando parte di sé stesse: anche lei cerca di cambiare sé stessa, attraverso le bugie che continuamente racconta.

Racconta di avere una bella vita, ma in realtà è tutta una menzogna che narra in primis a sé stessa: il lettore è protagonista delle enormi insicurezze e del flusso di coscienza che emerge pagina dopo pagina.

In realtà Anna è un personaggio che inizialmente si può giudicare negativamente, che in un secondo momento si capisce e che quasi quasi viene voglia di abbracciare alla fine: la consapevolezza di aver vissuto una vita che non ti appartiene, che in realtà non esiste, costellata di bugie e misteri non deve essere semplice, anche se hai dato un contributo in merito.


Le imperfette è un romanzo che ti trasporta in un contesto che in apparenza è perfetto, che desta invidia, ma di cui piano piano si scopre il marcio fino a comprendere che forse una vita dettata da imperfezioni e imprevedibilità non è poi così male.

L'autrice è riuscita a raccontare una storia verosimile, che potrebbe riguardare ognuno di noi: l'incapacità di essere madre fino a mettersi totalmente in discussione e a preferire la compagnia del proprio amante ai figli, l'inettitudine come moglie cieca dinanzi alle vicende del proprio matrimonio e l'inabilità nel tenere in piedi due rapporti.


La narrazione è scorrevole e conduce il lettore a voler scoprire come, o meglio quando, Anna si "risveglierà" da questo incubo che lei stessa ha creato: le bugie hanno le gambe corte e anche la nostra protagonista dovrà fare i conti con la realtà. Si potrebbe dire che la narrazione è monotona e in parte è vero: vi assicuro che non ci sono colpi di scena che vi faranno esclamare "Oh mio Dio!" E' un tipo di storia che secondo me non lo richiede e che deve essere letta senza avere questo tipo di aspettativa.


VOTO: 3/5


Questo secondo me è un romanzo che va letto e che ci permette di migliorare le piccole cose che non ci piacciono della nostra vita: perché vivere una vita che in realtà non ci si addice? Mi è piaciuto entrare in contatto con la protagonista e sono sicura che ognuno di noi possa trarre qualcosa da questa lettura. Provare per credere!



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