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§REVIEW PARTY§ FACTORY di Tim Bruno

Buonasera miei lettori, come state? In questi giorni vi ho presentato e parlato di numerosi libri in uscita nell'ultimo periodo e che spero possano essere un valido compagno sotto l'ombrellone.

Oggi però voglio presentarvi un libro dedicato ai più giovani, ai ragazzi che magari vogliono approcciarsi alla lettura o semplicemente vogliono trascorrere un paio d'ore di relax insieme a un buon libro.


Di quale libro sto parlando? Il suo titolo è "FACTORY" scritto da Tim Bruno ed edito Rizzoli, che ringrazio di cuore per avermi inviato una copia omaggio. Inoltre voglio ringraziare anche Federica del blog Appunti di Zelda, che mi ha concesso di partecipare a questo Review Party.


Ho tanto da dire su questo libro... quindi partiamo subito, senza troppi indugi.


Titolo: Factory

Autore: Tim Bruno

Editore: Rizzoli

Pagine: 192

Genere: libro per ragazzi

TRAMA


La Factory è uno stabilimento di animali sottoposti alla più grigia routine produttiva. Da molte stagioni Scorza, un ratto solitario, ha scoperto il modo di entrarvi, aprendosi un varco in una grata di ferro arrugginito. È così che riesce a rubare il foraggio destinato agli animali d’allevamento. La Factory è diventata la sua dispensa privata: cibo a volontà e tepore anche in inverno. Ma un giorno il ratto cade sul tapis roulant che riempie i trogoli e si ritrova muso a muso con A550, un vitello chiazzato da una macchia bianca proprio al centro della fronte. Scorza scopre così che quel corpo fumante di vapore è in grado di parlare e di provare emozioni. È l’inizio di un’amicizia e l’amicizia, si sa, fa la rivoluzione.


RECENSIONE:

chi mi segue assiduamente sa che non sono solita leggere libri per ragazzi, ma al contempo mi contraddistingue la frase e l'ideologia del "mai dire mai". Quando si tratta della lettura, mi sento libera di esplorare diversi generi e perché no anche libri che non rientrano nella mia fascia d'età (27 anni). In questo caso mi sono fatta guidare, come spesso accade anche nella vita di tutti i giorni, dalle sensazioni e ora vi dirò quale impressione ho avuto alla conclusione di questo libro.


Il libro si apre con il topo Scorza che ogni giorno si addentra all'interno della Factory per potersi cibare del foraggio, che viene dato agli animali.

Un giorno casualmente fa la conoscenza di A550, un giovane vitello, che ha la "residenza" all'interno dell'industria... I due non potrebbero essere più diversi: Scorza è un topo solitario, indipendente, mente il vitello, gentile e dall'animo buono, conosce poco della vita fuori dall'industria.

Giorno dopo giorno i due avranno modo di conoscersi e il piccolo topo, non più impaurito da quello strano animale, farà vedere al vitello il mondo attraverso i suoi occhi....


La Factory, però, non è solo la casa del vitello, che sceglierà come nome Fiore. Ben presto il piccolo topolino, abituato alla solitudine, si ritroverà con un insieme di amici: una maialina di nome Aurora e una pecora chiamata Nuvola. Ma il loro destino è ormai segnato... Quando Scorza capirà a cosa sono destinati come agirà? Tornerà alla sua vita di sempre nella totale indifferenza o cercherà di aiutarli? 


Questo libro, pagina dopo pagina, mi ha fatto capire come una storia semplice, a detta di alcuni forse banale, possa, invece, essere una grande fonte di insegnamento. All'interno di questo libro di poche pagine, Tim Bruno ha inserito un mondo fatto di valori, come l'amicizia, che nel corso del tempo è stato sempre più spodestato da altri fattori, come l'egoismo.

Sempre più spesso nella vita di tutti i giorni usiamo la parola "IO" dimenticando il "NOI" e questo ha portato alla totale indifferenza verso la sofferenza altrui e ad altri spiacevoli avvenimenti che ogni giorno ci capitano davanti agli occhi.


L'indifferenza rende ciechi


Questa semplice frase racchiude una grande verità e l'ho voluta riproporre qui proprio perché è una frase forte, veritiera ma soprattutto che ci porta a concretizzarla nella vita di tutti i giorni.

Il topolino Scorza, all'interno del libro, ci vuole dare una grande lezione: si può cambiare. Un comportamento, un atteggiamento tenuto per lungo tempo, non per forza definisce una persona o in questo caso un animale, non è mai troppo tardi per diventare qualcun altro.

Scorza abituato a vivere nell'indifferenza, nella solitudine e nell'egoismo, muta il suo atteggiamento quando conosce il valore dell'amicizia ed è pronto a tutto, anche sacrificare sé stesso per le persone che ama. Il suo "IO" si trasforma in un dolcissimo "Noi" che significa unione, condivisione...

L'egoismo può essere sostituito con l'altruismo: se ogni giorno ci soffermiamo e ci domandiamo "cosa posso fare per gli altri" il mondo non sarebbe un posto migliore? 


Mi ha intenerita la figura di Scorza, un topolino solo e indipendente, che conosce il sentimento più bello che possa esistere, il motore dell'intera esistenza: l'amore. La sua missione è quella di preservare, proteggere questo sentimento contro chi lo vuole eliminare, chi lo vuole sradicare dalla sua essenza.

Alcune volte amare significa anche dire la verità: Scorza metterà i suoi amici a conoscenza del loro destino, ma come purtroppo accade spesse volte, non sempre si è pronti ad ascoltare il vero.


"Renderli felici, fino all'ultimo istante della loro breve vita. Riempire la loro testa di sogni, il loro cuore di speranza"


Anche questa frase se inserita nel contesto della storia raccontata dall'autore, manifesta una grande forza. Dinanzi a un destino ormai segnato, cosa sono disposto a fare? Giro la faccia dall'altra parte, chiudo gli occhi o agisco?


Questo libro, come dicevo, racconta un mondo fatto di pensieri, parole e valori che forse oggi si sono persi, ma che spero non siano stati dimenticati. Vi è sempre la possibilità di cambiare, di redimersi e di essere una persona migliore.

Sapere che questo libro viene dedicato ai giovani è non solo un bellissimo gesto, ma anche una grandissima fonte di speranza: sono loro, il nostro futuro, che può determinare il cambiamento.


L'ambientazione viene descritta nel possibile delle conoscenze del topolino, che si fa portatore di ciò che vede e lo spiega come può al lettore.

Tutta la storia si realizza all'interno dell'industria, la Factory, ove anche il topo trova il suo posto e, soprattutto nella parte finale del libro, vive, per stare vicino ai suoi amici.

Se dapprima l'industria è un mero luogo di sostentamento per il topo, in quanto gli fornisce riparo e cibo, successivamente diviene un luogo familiare, ove si trovano e risiedono gli affetti.


Per quanto riguarda lo stile di scrittura dell'autore, questo ha usato parole semplici per raccontare una storia scorrevole, semplice ma al contempo molto bella.

Scorza, che racconta la storia attraverso l'utilizzo, soprattutto, di dialoghi, si serve della terza persona, come se fosse quasi esterno e vedesse con gli occhi di un terzo, il narratore, ciò che in realtà vive in prima persona.


Lo scrittore è riuscito a catapultarmi indietro nel tempo: mi sono rivista bambina, con i miei perché, con la mia voglia di conoscere, di amare il mondo con la spensieratezza propria di chi vive una giovane età e non è stato ancora contaminato dal mondo esterno.


VOTO: 4/5


A volte anche se non più adolescenti o bambini è bello leggere una storia che ci riporti a quello status di fanciulli, privi di cattiveria e di tutti gli elementi negativi a cui ogni giorno siamo esposti.

Non vi è una fascia di età per leggere questo libro, ma solo la voglia di scavare dentro sé stessi e riscoprirsi, ricercare quello che eravamo e magari attuare un cambiamento in noi stessi.


Ho apprezzato tanto questo libro, semplice e scorrevole, e mi ha fatto riflettere su tante cose, che spesso risultano banali o di cui spesso non ci curiamo, perché troppo concentrati su noi stessi e sulla nostra vita frenetica.


Complimenti all'autore che durante la lettura mi ha fatto dimenticare del mondo esterno e mi ha fatto conoscere il coraggioso e determinato Scorza e i suoi amici...

Vi invito ad andare a dare uno sguardo anche alle altre recensioni che trovate nei blog sopra citati, in modo da capire come ognuno di noi ha vissuto questa storia.








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