Buonasera lettori, sono trascorsi circa 10 anni dall'uscita di "Hunger Games" scritto da Suzanne Collins ed edito, qui in Italia, dalla Mondadori; è con immenso piacere che vi comunico, per chi non lo sapesse, che a giorni, precisamente il 19 MAGGIO, sarà in vendita in tutte le librerie il nuovo romanzo intitolato "Hunger games. Ballata dell'usignolo e del serpente" sempre edito Mondadori.
Per l'occasione la casa editrice, in collaborazione con Beatrice Coviello, ha voluto ripercorrere tutta la storia degli Hunger games e fare un salto nel passato con il prequel.
Siete curiosi di sapere chi si nasconde dietro il serpente e l'usignolo e cosa sia accaduto 64 anni prima dell'edizione di Katniss e di Peeta? Allora seguitemi e percorrete questo viaggio insieme a me...
Benvenuti alla prima tappa del REVIEW PARTY DI HUNGER GAMES: oggi vi parlerò del primo libro, quello che apre questa trilogia che ha riscosso grande successo mondiale e che ha fatto conoscere, attraverso la trasposizione cinematografica, una delle attrici più talentose degli ultimi anni: Jennifer Lawrence, nel ruolo di Katniss Everdeen.
Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Pagine: 420
Genere: Distopico
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TRAMA:
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
RECENSIONE:
come prima cosa voglio ringraziare immensamente la Mondadori e Beatrice per avermi concesso la partecipazione a questo meraviglioso evento che, come già detto, è stato organizzato per festeggiare l'imminente uscita del nuovo romanzo di Suzanne Collins.
Chi mi conosce sa che questa trilogia rientra tra le mie preferite e che da quando l'ho scoperta circa 6/7 anni fa cerco di consigliarla a tutti per alcuni motivi che vi spiegherò subito.
Katniss è una giovane ragazza che ha conosciuto, sin dai primi anni della sua vita, quale significato si nasconde dietro il termine "sofferenza": un padre deceduto in un grave incidente, una profonda instabilità economica che porta lei, sua madre e sua sorella, Primrose, a vivere di stenti. Ma non è tutto... Katniss ha la sfortuna di essere nata nel Distretto 12, ove ogni anno viene scelto un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni per un totale di 24 tributi, 2 per ogni distretto, che si sfideranno fino alla morte.
La scelta può essere solo una: uccidi o muori?
Ma cosa accade quando vedi che la persona più importante della tua vita, di cui condividi il sangue, viene scelta alla giovane età di 12 anni?
Katniss è determinata a salvare la sua sorellina e a sacrificare sé stessa, ma non senza lottare... Una promessa: tornerà a casa, in un modo o nell'altro.
Primo libro che apre questa trilogia di successo mondiale, "Hunger Games" riporta alla luce, attraverso l'abile penna della Collins, quello che nella mitologia greca viene ricordato come l'impresa di Teseo contro il Minotauro, ma in chiave moderna.
Questa è per me la quarta volta che leggo questo romanzo e vi posso assicurare che ogni volta vi sono nuove emozioni e nuovi punti di riflessione che si annidano in me.
Durante questa rilettura non ho potuto non notare che l'autrice, con la sua narrazione scorrevole e in continuo dinamismo, ha esaltato alcuni temi importanti; tra questi in primis viene inneggiata la voglia di sopravvivenza della protagonista.
In materia di "sopravvivenza", l'autrice fa emergere quella che è la consapevolezza dei personaggi, coinvolti nei "giochi", di dover rinunciare alla propria moralità e di dover plasmare quella che è la propria natura umana, dettata da regole morali ed etiche, per tornare a quello che è uno status di animale, privo di coscienza e pronto a defraudare l'altro della propria vita al fine di preservare la propria esistenza.
All'interno del romanzo un particolare focus si determina in tema "strategia": la sopravvivenza è il fine ultimo, ma non viene realizzata se non supportata da un'accurata strategia che vede sicuramente il suo punto di forza nel personaggio di Haymitch. Anche in questo caso vi è una componente psicologica che denota come alcuni fattori possano in qualche modo plasmare, o meglio, condizionare la mente umana.
Altri sono i temi affrontati e inseriti nella storia tessuta dalla Collins, ma è giusto che voi facciate le vostre valutazioni durante la lettura.
Sublime è la descrizione dei personaggi e dei loro stati d'animo, anche quelli secondari, che sono fondamentali all'interno della storia; i luoghi vengono raccontati dalla Collins in modo accurato e nei dettagli, al fine di garantire al lettore di poter "vivere" le medesime sensazioni provate dai personaggi.
L'autrice non esime elementi di dinamicità e colpi di scena che garantiscono al lettore una lettura rapida: la Collins riesce a far palpitare il cuore del destinatario della storia.
Io la prima volta che l'ho letto sono rimasta scioccata dalle innumerevoli sensazioni provate: rabbia, sollievo, commozione ecc...,e sono riuscita a entrare in empatia con la protagonista, grazie anche all'utilizzo delle prima persona usata nel raccontare la storia.
Libro introduttivo che pone un punto fondamentale, che verrà ripreso più volte nei seguenti romanzi: la morte viene concepita come fonte di divertimento, come uno spettacolo che deve essere coinvolgente e che deve essere privo di qualsiasi elemento di noia e che non riesca a dilettare lo spettatore.
VOTO: 4/5
Non posso dare il massimo del voto per un semplice motivo che se leggerete l'intera trilogia potrete comprendere e, di conseguenza, concordare con me: è il primo libro, introduttivo, che ci fa affacciare a una storia molto più intricata che verrà esposta nei successivi due libri.
Voi siete pronti a entrare nell'arena? Che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio!
Vi consiglio, inoltre, di leggere anche le recensioni di tutte queste bellissime pagine su Instagram, che potranno farvi conoscere altri aspetti di questo bellissimo libro... Cosa aspetti?
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