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§REVIEW PARTY§ I PIRATI DELL'OCEANO ROSSO di Scott Lynch

Buonasera miei lettori, come state? Io sempre immersa nei libri dell'università... Qualcuno vuole darmi la laurea? Dai con il duro lavoro, prima o poi, speriamo prima, riuscirò a concludere questo percorso, che non è stato semplice, ma di questo magari parleremo più avanti..

Oggi non voglio annoiarvi con le mie avventure universitarie, ma vorrei parlarvi di un libro che ho letto recentemente e che fa parte della trilogia dei Bastardi Galantuomini e che si intitola "I PIRATI DELL'OCEANO ROSSO" scritto da Scott Lynch ed edito Oscar Mondadori, che ringrazio per avermi omaggiato del libro in cartaceo.


Come sempre non è semplice parlare del secondo libro facente parte di una trilogia in quanto molte volte si sfocia in spoiler, e quindi anticipazioni che potrebbero in qualche modo influenzare la lettura di coloro che non hanno ancora avuto occasione di approcciarsi a questa trilogia.

Cercherò in tutti modi di parlarvi di questo libro evitando appunto di subentrare troppo all'interno della trama e di concentrarmi in particolare su quello che è il mio parere indipendentemente dalla storia.


Ma prima di iniziare ovviamente diamo spazio a quelle che sono le informazioni base del libro di cui andrò a parlarvi.


Titolo: I pirati dell'oceano rosso

Autore: Scott Lynch

Editore: Mondadori

Pagine: 720

Genere: fantasy

TRAMA


Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all’estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato.

Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri… e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c’è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte.

Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani… su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo…

Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare….


RECENSIONE:

Quando mi ritrovo in mano un libro che ha veramente tantissime pagine, ho sempre paura che l'autore non riesca a sviluppare appieno quella che è la storia; in particolare il mio timore è quello che in qualsiasi momento subentri quello che è l'effetto noia. Diciamocela tutta leggere un libro che va oltre le 700 pagine non è semplicissimo, ma nel momento in cui l'autore riesce a mantenere quel ritmo costante, che non permette al lettore di annoiarsi, allora questo porta a considerare quel romanzo un libro vincente, almeno per la trama. Sarà stato questo libro all'altezza del precedente? Sarò riuscita a continuare la lettura?


Come ho detto in precedenza vorrei evitare di svelare troppo circa la trama e quindi non andare oltre a quella che è stata creata dalla stessa casa editrice, in modo da evitare di dare troppi elementi inerenti la conclusione del primo libro ed evitare quindi di subentrare troppo nel racconto del secondo.


Per quanto concerne la narrazione posso dire che l'autore riesce sempre in qualche modo a stupirmi, inserisce quell'insieme di elementi che non pensavo io stessa potessero piacermi: l'elemento principale che lo scrittore mette al primo posto è l'avventura. Lynch, ancora una volta, riesce a tessere una trama avvincente tanto da non fa per far pesare quelle che sono ovviamente un bel pò di pagine. Truffe, furbizia e altri elementi "illegali" creano quello che è un racconto veramente interessante, avvincente, che riesce in qualche modo a portarti pagina dopo pagina a continuare la lettura fino alla fine, che ovviamente però non è una conclusione.


Molto interessante è anche il rapporto che lo stesso autore è riuscito a creare intorno alle due figure ovvero a Locke e Jean, che sono riusciti a fuggire dalla morte e hanno proseguito la loro avventura insieme. La necessità l'uno dell'altro, la capacità di pensare non per uno ma per due ha creato quella simbiosi tra i due, che porta il lettore non solo ad amare il loro rapporto ma a vivere non solo le loro vicende, ma anche la loro amicizia. Questo aspetto mi è piaciuto e in questo secondo romanzo mi ha convinta ancora di più.


Per quanto riguarda lo stile di scrittura posso dire che non è cambiato molto rispetto al romanzo precedente: mi piace come scrive l'autore e soprattutto mi piace il fatto che riesca a mantenere un filo logico tra quello che è il passato il presente e il presente. Infatti anche in questo secondo libro possiamo vedere che l'autore non decide di ambientare la storia in un in un tempo determinato, ma c'è questo continuo flashback tra presente e passato.


VOTO: 4/5


Se vi piacciono le storie fatte di pirati, di illegalità e di tutti quegli elementi che magari nella realtà non apprezziamo, ma in un bel libro rendono la storia molto più soddisfacente e più interessante, vi esorto assolutamente a leggere questo libro.

Il mio consiglio extra è quello di fare un una pausa tra un libro e l'altro, in quanto stiamo parlando di romanzi che sono composti da tantissime pagine che ovviamente non si leggono in poco tempo. Io ho cercato di leggerli in tempi diversi alternando le due letture, soprattutto perché avevo paura che elementi molto simili avrebbero potuto rendere la lettura un po' noiosa: questo non è avvenuto proprio perché ho deciso di scindere le tue letture.

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