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§REVIEW PARTY§ JANE EYRE di Charlotte Bronte

Buonasera miei cari lettori, oggi si conclude la nostra "avventura" con l'evento che ci ha accompagnato in questi ultimi giorni, ovvero il Blog Tour e Review Party dedicato alle "Sorelle Bronte" e che vede come protagonista la nuova uscita della Oscar Mondadori, che vi ricordo troverete in libreria a partire dal 25 Agosto.

Come sapete questo evento mi sta particolarmente a cuore, visto che non sono solo una delle partecipanti ma vesto anche i panni di organizzatrice insieme alla mia ormai amica Federica del blog Infermieranerd. Questo è un evento che mi ha permesso di "esplorare" il mondo delle Sorelle Bronte e in particolare Jane Eyre scritto da Charlotte Bronte; per questo devo ringraziare la Oscar Mondadori che ha concesso a me e Federica di organizzare questo evento.


Come detto sopra, la mia conoscenza delle Sorelle Bronte si è concentrata sull'opera scritta da Charlotte Bronte e dal titolo "Jane Eyre", che ha suscitato la mia curiosità per la tematica e la forza che si evince già dalla trama. Oggi vi parlerò di questo romanzo, ma spero che con il tempo ci sia occasione di leggere anche gli altri due romanzi.


Titolo: Sorelle Bronte: i capolavori delle impareggiabili penne sororali

Autore: Charlotte, Emily e Anne Bronte

Editore: Oscar Mondadori

Pagine: 780

Genere: classico

TRAMA

Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L’angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d’erica, roccia e foschia. Questo volume offre l’occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.


RECENSIONE:

quando si parla di recensire un libro della letteratura contemporanea tutto è più semplice, si dice "mi è piaciuto" o al contrario si manifesta un parere negativo e quindi quel libro viene dimenticato; ma quando si deve recensire e quindi esprimere un parere su un classico della letteratura vittoriana, il discorso muta e dire "mi piace" o il suo opposto, assume un diverso valore.


Jane Eyre, come molti di voi sapranno, è un romanzo della letteratura inglese dell'epoca vittoriana, quindi della metà del 1800. Scritto da Charlotte Bronte, sorella maggiore tra quelle ancora in vita e presentato alla critica letteraria nel 1847 con lo pseudonimo di Currer Bell, nome maschile utilizzato al fine di evitare che venisse rifiutato dagli editori.


Ma di cosa parla "Jane Eyre"? Jane è un bambina, orfana che vive presso la famiglia di suo zio, fratello di sua madre, ormai deceduto; di lei si occupa sua zia che però la disprezza e che la priva di quell'amore che dovrebbe essere concesso ai bambini e che le garantisca quella gioia e spensieratezza dei fanciulli.

Per il suo carattere considerato irrequieto e scontroso, sua zia la manda in un collegio ove le sarà impartita un educazione rigida e dove la parola "amore" è solo una mera fantasia.


Divenuta ormai una signorina, Jane verrà accolta come istitutrice presso la dimora di Thornfield Hall, casa del nobile Mr. Rochester, uomo scontroso e poco affabile. Tra i due nascerà una passione che li porterà quasi a convolare a nozze... ma tra le mura di quella casa si nasconde un segreto che ben presto verrà portato alla luce. Cosa nasconde Mr. Rochester?

Una storia tormentata ove i sentimenti vengono esaltati dalle abili parole di Charlotte Bronte.


Uno dei classici più amati da sempre, che finalmente ho avuto occasione di leggere e di assaporare riga dopo riga, merito dell'autrice che ha saputo coinvolgermi tanto nella storia di Jane e della sua voglia di rivalsa ma soprattutto di essere amata, senza alcuna condizione.


Quando si parla di classico della letteratura inglese, mi aspetto che l'ambientazione sia curata nei minimi dettagli e anche Charlotte Bronte, come altre autrici inglesi, non ha deluso le mie aspettative. La descrizione dei luoghi ove viene ambientato il romanzo risulta preciso e molto accurato, tanto da concedere al lettore di addentrarsi nei luoghi che l'autrice sceglie come sfondo della propria storia.


I personaggi sono ben descritti e sicuramente una maggiore attenzione viene data ai protagonisti, che conosciamo sia da un punto di vista fisico che psicologico. Jane cresce insieme al libro: l'autrice racconta di una Jane bambina, fragile ma comunque capace di decidere per sé e di affrontare la vita, per poi concentrarsi su un Jane donna, libera e caparbia. La sua libertà è tutto ed è pronta a sacrificarla solo per un grande amore, che non si trasformi in una trappola ma in quello che lei non ha avuto da bambina: un sentimento puro.

Jane è l'essenza del coraggio, della libertà e della voglia di vivere una vita felice; dalle sue parole emerge anche un carattere umile ma al contempo voglioso di mettersi in gioco, cosa che fa attraverso il suo ruolo di istitutrice.


Un altro elemento che spesso si trova all'interno dei classici è l'aspetto romantico, che ritroviamo anche in questo romanzo. L'amore tra Jane e Mr. Rochester è un amore tormentato, ma basato sul rispetto. Mr. Rochester non ha una bassa considerazione di Jane, anzi la esalta come creatura pura e che possa dettare in lui un cambiamento in positivo; ma il nostro Mr. Rochester non può non fare i conti con l'inferiorità sociale di Jane, che però solo l'amore può contrastare.

I più romantici ameranno questo romanzo soprattutto per il suo elemento amoroso, mentre io l'ho amato in particolare per la sua forza e il suo carattere femminista.


Charlotte Bronte decide di utilizzare la prima persona ed effettivamente è Jane che si racconta nelle varie fasi della sua vita. Racconta di sé stessa come bambina e dei soprusi che subisce non solo da sua zia ma anche dai cugini che la considerano inferiore a loro, ma soprattutto si racconta come giovane donna, indipendente e determinata.


E' un bellissimo classico che risulta intriso di sentimenti e valori forti e molto importanti, soprattutto in un periodo storico ove la donna aspirava a un matrimonio di convenienza e l'ambito lavorativo era peculiarità degli uomini.

Questo romanzo grida al femminismo e si proietta perfettamente quel carattere che si vede nella sua autrice, che durante la sua vita ha lottato per la propria libertà e indipendenza.


VOTO: 4,5/5


Se devo associare questo capolavoro a un altro classico della letteratura inglese, nonché il mio preferito, ovvero Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, mi viene da domandarmi come mai Charlotte Bronte disprezzasse tanto la Austen. A parer mio le due autrici, di periodi storici diversi ma non troppo lontani, hanno molto in comune ed entrambe attraverso i loro scritti gridano la parola Femminismo, in un contesto storico ove questo termine non ha un significato.

Si parla di libertà, indipendenza ma soprattutto riconoscere un valore alla donna, non come moglie o madre, ma come lavoratrice, come entità capace di decidere il proprio destino e raggiungere la felicità.


Vi invito a leggere anche le altre recensioni che trovate nei blog che hanno partecipato a questo evento.


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