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§REVIEW PARTY§ L'ULTIMA GRU DI CARTA di Kerry Drewery

Aggiornamento: 19 ago 2020

Buonasera lettori, come state? Oggi torno con nuovo review party che vi porterà indietro nel tempo e a un periodo che ha segnato la storia dell'intera umanità.

Di quale libro vi parlerò? Si tratta di "L'ULTIMA GRU DI CARTA" scritto da Kerry Drewery edito Rizzoli e uscito pochi giorni fa in libreria.


Prima di addentrarci in questa recensione vorrei ringraziare Federica del Blog Appunti di Zelda che mi ha concesso la partecipazione a questo evento; un ringraziamento speciale anche alla casa editrice per avermi fornito la copia digitale.

Prima di addentrarci nella recensione ove vi parlerò del libro, come sempre vi lascio alcune informazioni che sono sicura vi aiuteranno a capire di quale genere di romanzo si parla.


Titolo: L'ultima gru di carta

Autore: Kerry Drewery

Editore: Rizzoli

Pagine: 288

Genere: narrativa storica

TRAMA

Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava…


RECENSIONE:

Quando ho iniziato questo libro ho pensato: come i ricordi possono essere preservati? Come il passato può essere conservato, può aiutare a migliorare e a non ripetere gli errori che si sono fatti? Tutte domande a cui sono riuscita solo in parte a dare una risposta: i ricordi possono essere preservati, gli errori possono trasformarsi in opportunità... Questa storia, raccontata all'interno del romanzo, è un mezzo per non dimenticare.

Già dalla prefazione dell'autrice si comprende quale è l'intento del libro: preservare i ricordi, mantenere intatto un pezzo di storia passato ormai lontano da noi. Hiroshima è il passato, ma attraverso anche questo libro si garantisce che tutto ciò che è avvenuto non venga dimenticato.


Giappone 2018. Il nonno di Mizuki ha un segreto che porta con sé da tutta la vita e che ha confidato solo a sua moglie, ormai deceduta. Un segreto che però non può morire con lui, perché è più importante preservare il ricordo che farlo morire con lui.

Con coraggio, timore e tanto dolore sa che dovrà tornare indietro, a quel 1945, a quel giorno che ha segnato la sua vita e quella di molti altri.


Agosto 1945. Una luce, un boato e poi niente... questa succede quando gli americani sganciano la bomba atomica che negli anni e ancora oggi viene associata alla città di Hiroshima, poi in seguito anche a Nagasaki. Ichiro si trova con il suo amico Hiro, quando la sua vita e quella di molte altre persone cambierà per sempre. Dinanzi alla morte, alla disperazione e alla distruzione della sua casa, del suo Paese, Ichiro deve prendere delle decisioni.... Manterrà la promessa fatta a Hiro e a sua sorella Keiko?


Una promessa: "Tornerò a prenderti"; un impegno, quello di Ichiro, accompagnato da una piccola gru di carta, simbolo di speranza, di coraggio. Una promessa dettata dal cuore, una decisione suggerita dall'amore... Una promessa non mantenuta. Qual è il destino di Keiko?


Con una scrittura delicata che accompagna una storia forte e indimenticabile, l'autrice ci permette di conoscere, attraverso gli occhi di Ichiro, quello che gli abitanti di Hiroshima hanno vissuto in quel periodo, considerato buio per la storia dell'umanità.


Ci sono libri che devono essere letti, a cui si deve dedicare del tempo per poter tornare indietro nella storia, percepire quello che, attraverso il narratore, è accaduto: questo è uno di quei libri.

Ho iniziato a leggere questo romanzo soffermandomi troppo sul contesto storico e ciò che abbiamo imparato attraverso i libri di storia durante il periodo scolastico, ma questo libro, lo si capisce dopo poche pagine all'inizio, deve essere letto con il cuore e lo si deve "vivere" intensamente.

Da lettrice a voi lettori voglio darvi un consiglio: "chiudete gli occhi" durante la lettura e ascoltate le parole di Ichiro, sentite la disperazione nella sua voce, percepite il dolore che con i suoi occhi ha visto durante quei giorni. Ma soprattutto aprite il vostro cuore e solo cosi' sarete al fianco di Ichiro...


Una narrazione, come detto, forte e capace di regalare delle emozioni potenti, struggenti che vi faranno riflettere su quanto sia fondamentale leggere questo romanzo e conoscere la storia dal punto di vista di Ichiro. Nessuno se non chi ha vissuto realmente quel periodo può dare voce a ciò che ha visto e sentito con i propri occhi...

Una storia che vi farà commuovere, emozionare e che non vi lascerà indifferenti.


Ho apprezzato la scelta dell'autrice di inserire degli elementi come i disegni o delle frasi in particolare, che smorzassero la storia già di per sé molto difficile da leggere e da elaborare. Questi particolari hanno reso a mio parere la storia ancora più intensa e hanno permesso al lettore di concentrarsi su alcuni fattori importanti. In questo libro, in modo più marcato rispetto ad altri, il potere dell'immagine è importante e di grande impatto.


I protagonisti, Ichiro, Hiro e la piccola Keiko sono testimoni e si fanno portavoce di ciò che gli abitanti di Hiroshima hanno vissuto e quanta disperazione, dolore, paura e amore abbia legato un'intera popolazione. Le loro parole, pensieri e movimenti, descritti dall'autrice, sono fonte di un messaggio che viene percepito dal lettore.

Ichiro, in particolare, attraverso il suo racconto fa capire come il confine tra vita e morte, tra egoismo e solidarietà sia veramente molto labile. Attraverso la sua storia riesce a esprimere molteplici sensazioni: senso di colpa, tradimento, vergogna... Sentimenti a volte incompresi, ma che in questo caso saranno il filo conduttore dell'intera storia.


Anche l'ambientazione viene descritta in modo impeccabile: il lettore si ritrova indietro nel tempo in quella zona del Giappone, ove la distruzione la fa da padrona, ove la disperazione e la morte sono vicino a te, a ogni angolo.


Lo stile di scrittura dell'autrice è assolutamente adatto a raccontare questa storia che non può non lasciare al lettore delle emozioni e delle sensazioni uniche e rare. La storia si legge velocemente e sicuramente il finale è la parte più emozionante e che vi farà piangere e non poco.


Consiglio a chi leggerà questo libro: armatevi di fazzoletti e aprite il vostro cuore. Le storie raccontate con semplicità sono quelle che regalano emozioni vere, impossibili da spiegare ad altri.

Questa è una storia vera, fatta di amore, di rimorso ma, infine, di perdono: solo chi ha un animo buono, saprà trovare la forza di perdonare e di essere perdonato.


VOTO: 4/5


Una storia come questa deve essere letta: è un romanzo forte, carico di sentimenti e che racconta, come già detto, un episodio storico che solo all'apparenza può sembrare temporalmente e geograficamente lontano da tutti noi. Come esseri umani, come persone dotate di empatia, questo romanzo può far provare diverse sensazioni: il mio consiglio è quello di leggerlo, di entrare nella narrazione, di provare a capire Ichiro e non giudicare le azioni e decisioni prese dal protagonista. Dinanzi a momenti storicamente molto difficili, tutti noi, in quanto esseri capaci di errare, possiamo prendere delle decisioni che sono dettate esclusivamente dal cuore, ma che con il tempo non sempre sono considerate corrette.


Io spero, attraverso le mie parole, di avervi trasmesso quello che questo libro può regalare: emozioni con la E maiuscola. Non bisogna dimenticare, mai...


Vi invito a leggere anche gli articoli delle mie colleghe che sono sicura riusciranno a darvi altri validi motivi per poter apprezzare questo romanzo.





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