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TRA LETTURA E POLITICA: IL CORONAVIRUS

Buonasera lettori, oggi sono molto entusiasta nel presentarvi una nuova rubrica chiamata #traletturaepolitica in collaborazione con la mia amica e collega Sara, che su Instagram potete trovare con la pagina icareworld


Che cos'è tra lettura e politica? E' una rubrica che vede coniugati due passioni: la lettura e la politica. In materia lettura io e Sara concordiamo, ma ahimè la politica non è proprio la mia passione e proprio per questo mi sono affidata alle conoscenze e alla professionalità di Sara, laureata con il massimo dei voti alla Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari.


Non sarà semplice coniugare la lettura con argomenti di attualità visti attraverso gli occhi di una lettrice e di una esperta della politica internazionale: noi ce la metteremo tutta e speriamo di non deludere le vostre aspettative.


Iniziamo da uno dei temi più diffusi e che ci vede protagonisti in questo dato periodo storico: il CORONAVIRUS o, nella sua menzione medica, COVID-19.

Questo argomento lo associamo a uno dei libri più famosi del secolo scorso e scritto da uno degli autori premio nobel per la letteratura nel 1998: Josè Saramago con il suo CECITA'.

TRAMA:

In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.


Nel blog vogliamo soffermarmi non tanto sul libro, di cui vi parleremo nel post su Instagram, ma su alcune delle parole che circondano il libro stesso.


VIRUS: oggetto del libro di Josè Saramago è un epidemia che si diffonde determinando la perdita della vista. A differenza della cecità a cui generalmente si associa l'oscurità, in questo caso, lo stesso autore, parla di una cecità lattiginosa ovvero caratterizzata dalla percezione del bianco.

Come viene trasmesso questo virus è un mistero a cui lo stesso autore non riesce a dare spiegazione.


PAURA: l'autore riesce a far trasparire e trasmettere al lettore quella che è la paura percepita dai protagonisti del libro. Chi diviene cieco ha paura di non vedersi ripristinata la vista; mentre chi non è ancora diventato cieco, ha un ulteriore timore: quello di diventarlo in qualsiasi momento. Quindi all'interno del libro la paura viene spesso associata all'incertezza, alla mancata conoscenza.


VIOLENZA: la paura ben presto si trasforma in violenza. Questa, all'interno dell'opera di Saramago, si determina nel momento in cui tante persone, che non hanno la percezione della vista, iniziano a temere l'uno dell'altro e sono costretti a convivere all'interno di una struttura protetta, che li tiene distinti dal mondo esterno. La violenza, però, si manifesta anche al di fuori della struttura da parte di quelle figure, quali i soldati, che dovrebbero invece salvaguardare le persone infette.


EGOISMO: è alla base di gran parte del libro e si manifesta in svariati modi. Uno in particolare, secondo il mio punto di vista, si determina quando la morte viene riconosciuta come possibile soluzione di un epidemia.


Nella foto potete notare anche alcune parole in rosso, che risultano essere in antitesi rispetto a quelle in nero. Se da una parte abbiamo voluto associare alcune parole "in nero" al libro stesso, le parole "in rosso", invece, vogliamo associarle a ciò che sta accadendo in questo ultimo periodo nel nostro Paese.


AMORE: ragazzi la forma più grande di amore è quello di salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri cari, soprattutto i nostri nonni, zii, genitori ecc... Restiamo a casa e questi sacrifici saranno ripagati con il debellamento di questo virus.

Una grandissima forma d'amore, e per questo dobbiamo dire un grandissimo GRAZIE, è quella manifestata dai nostri medici, infermieri e personale sanitario che stanno lavorando per noi e per garantire a tutti i pazienti di sconfiggere questo virus.


FORZA: ragazzi dobbiamo essere forti!!! In questi momenti è necessario tirare fuori tutta la forza che abbiamo per sopravvivere. Questa forza deve essere ancora più forte per le persone che a casa non stanno bene, che a casa hanno delle situazioni familiari difficili...


CORAGGIO: per stare a casa, per mettere in pausa la propria vita, per ascoltare il numero di contagiati, per stare lontano dai propri cari ci vuole tanto coraggio. E' il momento di essere coraggiosi, di sorridere anche quando si vorrebbe piangere, di parlare tranquillamente quando si vorrebbe urlare: siate coraggiosi e tutto andrà bene.


#TUTTOANDRABENE: si ragazzi, se rispetteremo quelle regole che ci sono state imposte, se ci uniamo e ci aiutiamo, se avremo buon senso e rispetto l'uno per l'altro, ne usciremo più forti di prima.


Con questo messaggio di speranza, solidarietà, amore vi salutiamo e ringraziamo per averci ascoltate


la_stanza_dei_libri & icareworld

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