Buonasera lettori, benvenuti al secondo appuntamento con #traletturaepolitica, rubrica ideata da me e da icareworld che vi porta a conoscere i più importanti fatti di attualità attraverso delle letture a tema.
Questa settimana abbiamo deciso di fare un salto nel passato e di trasferirci nella penisola iberica durante la guerra civile verificatesi dal 1936 al 1939.
Un conflitto che ha determinato delle conseguenze importanti e di grande impatto che ancora oggi sono di grande rilevanza in Spagna.
Per affrontare questo tema abbiamo scelto il libro di una delle autrici più conosciute nel panorama letterario degli ultimi anni: Isabelle Allende con "Lungo petalo di mare".
TRAMA:
Solo alla fine della propria esistenza, voltandosi indietro, si comprende il senso di tutto. In Lungo petalo di mare di Isabel Allende, i destini di un uomo e di una donna, segnati dall’esilio, sembrano ripetersi in una sorta di cerchio della vita. La guerra civile spagnola, giunta al termine, nel 1939, costringe il giovane dottore Victor Dalmau e la pianista Roser Bruguera a fuggire da Barcellona. A piedi, i due, legati dall’amicizia delle rispettive famiglie, riescono a raggiungere Bordeaux e dopo l’attraversamento dei Pireni, cercano di imbarcarsi nel Winnipeg, il piroscafo che Pablo Neruda affittò per permettere ai profughi spagnoli di raggiungere il suo Cile, mettendosi in salvo. Victor e Roser riescono a salire sull’imbarcazione definita, dal celebre poeta cileno, proprio un lungo petalo di mare. Raggiunto il Cile, Victor e Roser cercheranno la pace e riusciranno a trovarla in nuove esistenze, nuovi legami e nuovi amori. Peccato che nel 1973 il golpe militare, che ucciderà poi l’amato presidente del Cile Salvador Allende, spazzerà via la pace e la tranquillità, travolgendo tutto e tutti. Victor e Roser sono pronti però, ancora una volta, ad abbandonare la loro casa e a cercare altrove il sogno di una vita senza guerra. Proprio per questo, insieme, come quarant’anni prima, il medico e la pianista si ritroveranno in Venezuela, alla ricerca di una nuova vita. Lungo petalo di mare della celebre Isabel Allende è una metafora della vita, silente, speranzosa, capace di distruggere e di creare.
Isabelle Allende, scrittrice cilena, autrice di molteplici romanzi di successo, come "Oltre l'inverno", "L'amante giapponese" e altri, sceglie di ambientare questo libro durante la guerra civile spagnola verificatasi dal 1936 al 1939, conclusasi con l'instaurazione della dittatura di Francisco Franco.
La narrazione prende avvio nel 1938, in un contesto ove la guerra civile era già avviata e a poco più di un anno dalla sua conclusione, e protagonisti della storia sono Victor Dalmau, giovane arruolato con l'incarico di ausiliare sanitario che risulterà essere adatto al ruolo di medico, e Roser Bruguera, giovane pianista allieva di Marcel Lluis Dalmau, padre di Victor.
Entrambi vivono la guerra civile in modo diverso, in due condizioni diverse e provano diverse sensazioni che solo un conflitto può determinare; ciò che hanno in comune è la paura di ciò che avverrà di lì a poco. I loro destini sono ormai segnati e ben presto si ritroveranno l'uno al fianco dell'altro alla ricerca di una nuova vita in un nuovo Paese....
Perché abbiamo scelto questo libro? Abbiamo deciso di "affidarci" a un romanzo che avesse come sfondo la guerra civile e che non fosse per forza protagonista, anche se in qualche modo ovviamente lo è. Le sensazioni provate dai protagonisti in questo contesto sono lì presenti e rimarcate continuamente dall'autrice mediante la sua narrazione. Non c'è spazio per inutili sentimentalismi, ma forte è la presenza di sentimenti quali la paura, la determinazione e, anche, la speranza.
"Quel giorno d’estate a Bordeaux, il 4 agosto del 1939, sarebbe rimasto impresso nella memoria di Victor Dalmau, di Roser Bruguera e degli oltre duemila spagnoli che partivano per quel paese bislungo del Sudamerica, aggrappato alle montagne per non cadere nel mare, del quale non sapevano nulla"
Gli elementi esaltati dalla Allende all'interno del racconto sono la guerra e le sue conseguenze, di cui la principale è la fuga, che ha accomunato molti spagnoli che hanno dovuto abbandonare la penisola iberica e immigrare in Sud America.
Speranza: è un sentimento presente all'interno di questa storia e in qualche modo, pur con le avversità presenti in quel periodo, non abbandona i protagonisti del libro.
Cosa pensiamo di questo libro? Siamo entrambe del parere che sia un romanzo che racconti in modo esaustivo quello che è un contesto storico molto importante e che ha dettato molteplici conseguenze per la penisola iberica.
La scrittura non è semplice e non la troviamo particolarmente scorrevole, ma è significativa per narrare una storia che è in bilico tra finzione e realtà.
Sara: un libro che ci permette di viaggiare assieme ai protagonisti e affrontare con loro questa separazione dalla loro terra, permettendoci di capire i loro sentimenti e ciò che significa scappare dal Paese dove si è nati, dove si è vissuto, per cercare una vita migliore in un altro posto, scappando da un conflitto.
E' un libro che, tramite le parole della Allende, ci fa capire questa sofferenza, questa storia travagliata. Una lettura consigliata, però che ha bisogno dei suoi tempi"
Michela: una lettura interessante che mi ha permesso di conoscere un contesto storico di cui, personalmente, avevo una conoscenza limitata. Non ho trovato la lettura scorrevole e in molteplici momenti ho avuto difficoltà a proseguire. Lettura consigliata per la narrazione e un'accurata descrizione storica, ma che si deve affrontare con coscienza: non si sta leggendo un romanzo di poco conto.
Noi vi aspettiamo al prossimo appuntamento #traletturaepolitica e vi mandiamo un abbraccio
la_stanza_dei_libri & icareworld
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