Buonasera miei lettori, sono sparita un'altra volta. Lo so, ma, come alcuni voi avranno letto nella mia storia su Instagram, mi sono sentita persa, non riuscivo più a ritrovare Michela all'interno de la_stanza_dei_libri e questo mi ha destabilizzato e non poco. Complice di questa situazione anche un terribile blocco del lettore che solo in questi giorni sono riuscita a debellare. Come ho fatto? Ascoltando il consiglio di molti di voi, sono riuscita solo attendendo che un libro nel mio comodino mi chiamasse e così è stato. Inizialmente non è stato semplice ma alla fine, con tanta pazienza, sono qui a parlarvi di una nuova lettura.
Oggi voglio parlarvi di "TSUNAMI" scritto da Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh deceduto recentemente, ed edito La Corte Editore. Una storia, quella raccontata dall'autore, che ci permette di conoscere un uomo di mezza età che, in seguito alla fine del suo lavoro, decide di travolgere la sua vita per realizzare un sogno che lo porterà lontano.
Ma gli imprevisti che la vita ci pone davanti lo porteranno ad affrontare qualcosa di più...
§ Ringrazio la casa editrice per avermi concesso la lettura di questo libro e ci tengo a precisare che la mia opinione in merito prescinde dalla collaborazione §
Prima di esporvi il mio pensiero però vi lascio alcune informazioni importanti. Siete pronti?
Titolo: Tsunami
Autore: Stefano D'Orazio
Editore: La Corte Editore
Pagine: 237
Genere: avventura
TRAMA:
Walter ha 56 anni, vive a Milano ed è un importante pubblicitario che ha dedicato tutta la vita al lavoro, creando a poco a poco distanze incolmabili dalla sua famiglia. A un tratto, però, sembra che tutta l’esperienza e il talento che lo hanno sempre caratterizzato non bastino più. Una nuova generazione sta mettendo all’angolo la sua e lui si sente improvvisamente fuori tempo. Decide allora di lasciare tutto e fuggire in Polinesia, dall’altro capo del mondo, alla ricerca di un’avventura, di un paradiso che spera lo possa accogliere. La barca è sempre stata la sua passione, unica amica in grado di accogliere la sua voglia di solitudine, ma quando decide di intraprendere un viaggio alla scoperta delle Galapagos, viene travolto da un terribile tsunami che stravolge ogni suo piano.
RECENSIONE:
come il protagonista di questo romanzo, anche io ho sempre amato il mare, tanto che ne sono circondata da ogni lato della mia Isola, nord, sud, est e ovest. Ciò che ho sempre amato dell'acqua del mare, fresca e cristallina, è come questa mi fa sentire: viva. Il mare è vita, ma è anche imprevedibilità e non sempre ti è amico. Mi sono sempre ripromessa che non avrei mai sottovalutato il mare e la sua immensità, perché ci vuole un attimo per essere travolti da questo. Ho imparato a nuotare quando avevo 6 anni e ho cercato di conoscere il mare per poterlo far diventare un amico e non il contrario. Walter ha questo grande amore per il mare, ma sarà riuscito a non farsi travolgere da questo?
Walter ha 56 anni e dopo una carriera lavorativa soddisfacente che però l'ha allontanato dai suoi affetti, si ritrova a dover, per la prima volta, decidere della propria vita. Lasciato il lavoro, decide di intraprendere un viaggio per la Polinesia ove desidera realizzare un sogno ormai custodito in un cassetto: navigare per le isole di quella terra che ha sempre amato. Dopo un lungo periodo è pronto a sentirsi ancora vivo e a rimettersi in gioco. Ciò che però non si aspetta è che questo viaggio cambierà per sempre la sua esistenza e a dover lottare contro uno tsunami che lo porterà in un'isola deserta, dove è in gioco la sua sopravvivenza.
Quando Giovanna, addetto stampa della Corte Editore, mi ha proposto questo romanzo e ho letto il nome dell'autore ho subito pensato che fosse una bella sfida, come lettrice, leggere un libro scritto da uno dei musicisti più famosi a livello nazionale e non solo. Chi fa musica solitamente nasconde al suo interno, non solo un grande senso artistico, ma anche una grande sensibilità e la scrittura ne richiede una dose elevata.
Ma andiamo con ordine...
La storia sicuramente ha una trama che abbiamo già letto e visto sia a livello letterario che in ambito cinematografico: un uomo che, arrivato a un certo punto della propria vita, necessita di un cambiamento e di realizzare finalmente le proprie aspirazioni. Walter è proprio quell'uomo e in questo viaggio rimette in discussione tutta la sua vita, il suo comportamento passato e soprattutto le mancanze che hanno ricevuto, da parte sua, le persone a lui vicini.
La prima parte è una preparazione, quindi un prima, a quello che avverrà in Polinesia: questo ci permette di conoscere, anche se purtroppo non in modo troppo approfondito, il vecchio Walter, ovvero l'uomo sicuro di sé, ossessionato dal lavoro che non si cura delle persone vicine. Il dopo arriva quando lui è "vittima" di questo tsunami e deve fare i conti con sé stesso per poter sopravvivere.
Se la prima parte mi ha entusiasmato e non vedevo l'ora di conoscere il destino di Walter, la seconda parte mi ha un pò deluso. Ciò che mi aspettavo era un maggior sviluppo delle problematiche di una persona che è stata sbalzata, letteralmente, in un'isola deserta ove la propria sopravvivenza dipende esclusivamente da sé stesso. Immaginavo anche una maggiore introspezione, una riflessione durante quel periodo che sicuramente ti porta ad affrontare gli spettri del tuo passato. Questo è avvenuto successivamente ma, a parer mio, avrei preferito che si determinasse in un momento precedente.
Il finale, invece, mi è piaciuto tantissimo ed è molto forte il messaggio che l'autore ha voluto inserirci: per cambiare è necessario avere uno scossone dalla vita.
Una parte che mi ha molto intenerita è quella che vede in primo piano il rapporto tra Walter e Capitano, il gatto trovato all'interno della sua barca e che l'ha accompagnato nella sua disavventura. Questa necessità di avere qualcuno vicino sarà cruciale per Walter e ho sperato sino all'ultimo che entrambi riuscissero a ritrovarsi.
La storia ha un grande potenziale, ma secondo me ci sarebbero volute almeno un centinaio di pagine in più: questo avrebbe garantito la possibilità all'autore e a noi lettori di apprezzare maggiormente alcuni elementi, che sono stati solo toccati. Mi sarebbe piaciuto un maggiore sviluppo del rapporto con alcuni personaggi, che invece sono stati, purtroppo, solo di passaggio. Questo è secondo me un grande peccato che mi lascia un pò l'amaro in bocca.
La scrittura è scorrevole e consente al lettore di entrare subito all'interno della storia: a volte capita, soprattutto durante la lettura delle prime pagine, di sentirsi smarriti, ma in questo caso assolutamente no. I capitoli sono di media lunghezza e non permettono al lettore di avere dei momenti di stallo. E' un romanzo che si legge velocemente, anche se ha dei punti che non mi hanno convinta, come precedentemente detto.
VOTO: 3/5
Il messaggio del romanzo è ben chiaro e, soprattutto in questo periodo, svela una grande speranza: per ritrovarsi è necessario perdersi. Io mi sono persa molte volte e forse sto ancora attraversando la strada per ritrovarmi, ma spero di arrivare alla fine e di gridare "Ce l'ho fatta!", proprio come Walter.
Sicuramente un modo nuovo di conoscere un artista già famoso