Buonasera miei lettori, lo so sono sparita per alcuni giorni, ma tra poco scoprirete il perché... Sono iniziate le lezioni universitarie e seguendo due corsi ho dovuto rallentare la lettura, per potermi dedicare anche allo studio. Ma oggi è venerdì, quindi significa nessuna lezione, un nuovo romanzo che mi attende e lettura a non finire. Ma non è questo che mi ha tenuta lontana da voi, ma bensì il romanzo di cui vi parlerò oggi... Preparatevi perché ho tantissimo da dire!
Oggi, come potete leggere dal titolo, vi parlo del nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi intitolato "UN COLPO AL CUORE" edito Rizzoli, nella sezione Nero Rizzoli.
Classe 1982, vive a Londra ma è nato a Cagliari, Piergiorgio Pulixi ha già alle spalle una lunga lista di romanzi che hanno saputo ammaliare un numero immane di lettori. Questo nuovo romanzo è il secondo che vede protagoniste Mara Rais e la sua collega Eva Croce, già conosciute nel romanzo "L'isola delle anime", uscito nel gennaio del 2021.
§ Ringrazio la casa editrice per avermi omaggiata del romanzo e ci tengo a precisare che il mio giudizio prescinde dalla collaborazione con la casa editrice §
Titolo: Un colpo al cuore
Autore: Piergiorgio Pulixi
Editore: Rizzoli
Pagine: 516
Genere: giallo/noir
TRAMA
“Occhio per occhio, dente per dente” è la regola del serial killer che ha deciso di riparare i torti del sistema giudiziario. Dove non arrivano le giurie, arriva lui, rapendo, torturando ed eliminando i criminali che l’hanno fatta franca. Indossa una maschera dai tratti demoniaci, e si fa annunciare ogni volta da un video intitolato La Legge sei tu in cui chiede alla gente di pronunciarsi in giudizio tramite votazioni anonime e irrintracciabili. A colpi di clic il richiamo alla giustizia sommaria diventa virale. Vendicatore spietato come il conte di Montecristo, villain incendiario al pari del Joker che sollevò Gotham City, il Giustiziere gioca la sua partita mortale. L’indagine sul caso che sta scuotendo l’Italia è affidata al vicequestore Vito Strega, esperto di psicologia e filosofia, tormentato criminologo dall’intuito infallibile, avvezzo alla seduzione del Male. Lo affiancano le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce. Diverse come il giorno e la notte, le due formano una coppia d’eccezione: i modi bruschi e l’impulsività di Mara sono compensati dall’acutezza e dal riserbo sfuggente di Eva. Tra la Sardegna e Milano, i tre poliziotti dovranno mettere in gioco tutto per affrontare un imprendibile nemico dai mille volti e misurarsi ciascuno con i fantasmi del proprio passato. Piergiorgio Pulixi compone un viaggio nell’incubo di questo tempo rabbioso segnato dall’odio, dal furor di popolo e dalla gogna mediatica, fino alla scoperta di una verità che illumina di luce sinistra il senso stesso del fare giustizia.
RECENSIONE:
chi mi segue da un pò di tempo è a conoscenza del mio percorso di studi e che la mia carriera è volta a studiare, interpretare e applicare l'ordinamento giuridico: quell'insieme di disposizioni giuridiche che ci permettono di avere un equilibrio all'interno del contesto sociale e che ci indicano, in parole molto semplici, ciò che è giusto rispetto a ciò che, invece, è sbagliato. Quando ho contattato Laura, addetta all'ufficio stampa della Rizzoli, per chiederle se ci fosse la possibilità di parlare a voi di questo romanzo, mi sono subito chiesta, in base alla trama, da quale parte sarei stata dei protagonisti del romanzo: il giurista ha il compito di garantire giustizia, ma se questa non si dovesse determinare all'interno del Tribunale, sfocerebbe in un fallimento del sistema giudiziario. Allora come garantire giustizia? Pulixi ce lo racconta nel suo romanzo...
Il "Dentista": questo è il nome che viene attribuito all'uomo che, attraverso il dark web, è entrato, letteralmente, nelle vite delle persone concedendo loro di farsi portatori di un messaggio, volto a garantire giustizia. Dove il sistema giudiziario fallisce, il Dentista cerca, rimettendo alla "giuria" popolare la decisione finale, di reintegrare il concetto di giustizia. Tutto avviene in modo preciso e senza commettere errori: l'esposizione della fattispecie concreta, fino alla sentenza definitiva, che verte sulla vita o sulla morte.
Mara Rais e Eva Croce, ispettrici a Cagliari, non ci stanno: la violenza non è mai sinonimo di giustizia e nessuno può elevarsi al ruolo di giudice, se questo non opera all'interno di un Tribunale. Ad aiutare le due ispettrici, verrà chiamato nell'isola il vicequestore Vito Strega, esperto di criminologia, che cercherà di entrare nella mente del Dentista e capire chi si nasconde dietro la sua maschera di giustiziere. Ma cosa accade quando il popolo si schiera dalla parte del "cattivo"? I tre dovranno ponderare mosse e contromosse, per evitare che la violenza prevalga sul buonsenso.
516: questo è il numero delle pagine di questo romanzo; alcuni potranno convenire che sono tante, mentre per altri non sono abbastanza. Una cosa è certa: Piergiorgio Pulixi è riuscito, con abili parole, a tessere una narrazione che incanta il lettore e che ti intrappola alle pagine fino alla conclusione della storia. Durante la lettura di questo romanzo tutto ciò che è esterno è rilevante: il mondo fuori non esiste.
Vorrei iniziare con la narrazione: posso dire "che figata"? Non trovo altri termini per esprimere cosa è stata la lettura di questo romanzo. Sin dal principio la lettura è stata scorrevole, i capitoli sono brevi e non ci sono momenti di down: tutta la narrazione è un susseguirsi di attimi che tolgono il fiato, che ti incollano alle pagine del libro.
La storia è caratterizzata da un ritmo incalzante, con numerosi colpi di scena che vi lasceranno, in alcuni casi, assolutamente senza parole: per quanto mi riguarda ha giocato un ruolo importante anche il mio percorso di studi che mi ha avvicinata particolarmente alla storia.
Pulixi ha costruito una storia che smuove le coscienze e non posso negare che anche io in alcuni momenti, indipendentemente dal mio ruolo di giurista, mi sono trovata d'accordo con la figura del Dentista. A prescindere dai suoi metodi non propriamente umani che disapprovo totalmente, il vero protagonista di questo romanzo è un sistema volto a tutelare chi ha subito un danno: quante volte anche voi, dinanzi a un caso di cronaca, vi siete eletti a "giudice", sostenendo che la sentenza emessa dal Tribunale non fosse commisurata al reato commesso dal reo? Tutti noi, almeno una volta nella vita, saremo voluti essere al posto del giudice e dare la nostra sentenza. Pulixi, attraverso questo romanzo, da la possibilità al popolo di decidere, di rimettere ordine in un sistema giudiziario in declino.
Per quanto concerne i personaggi, la loro descrizione è accurata e, l'autore, è riuscito a dare una chiara immagine non solo fisica degli "attori" del romanzo, ma anche psicologica, che, a parer mio, li ha resi molto affascinanti.
Mara Rais, cagliaritana doc, è una donna bellissima e che ha molta cura della sua immagine, irruente e schietta al punto giusto, mostra una grande passione per la sua professione. Il suo amore per la verità è quasi viscerale: questa deve essere svelata a qualunque prezzo.
Eva Croce, partner lavorativa di Rais, è il suo opposto: riflessiva, capace di andare oltre ciò che è apparente, riesce a leggere tra le righe delle cose che accadono.
Il rapporto tra le due si potrebbe definire di amore e odio, ma riconoscono l'una nell'altra non solo una grande professionalità, ma soprattutto un valido elemento all'interno della squadra investigativa.
Ma il vero protagonista è il Dentista, giustiziere dei nostri tempi, che rimette il giudizio al popolo, unico sovrano; e come persegue questo obiettivo? Attraverso il mezzo più usato dalla nostra generazione: il cellulare.
Figura carismatica, competente, che riesce a penetrare, attraverso un linguaggio ricercato, nella mente delle persone e persuaderle, senza indirizzarle, a prendere una decisione, che sia questa quella sperata o meno.
La storia viene ambientata inizialmente tra Milano e Cagliari, per poi concentrarsi per gran parte nella città cagliaritana e nell'hinterland (viene menzionata in più capitoli anche la città in cui vivo) e poi concludersi con la città milanese.
Pulixi è capace, attraverso le sue descrizioni, di far conoscere non solo il luogo in cui ambienta la storia, ma anche alcuni elementi caratteristici dello stesso. La sua descrizione è minuziosa, ma soprattutto realistica: i posti rappresentati mediante le parole, almeno quelli di mia conoscenza per quanto concerne il sud Sardegna, esistono realmente e questo garantisce al lettore un ulteriore trasporto e una notevole immedesimazione nella storia.
Piccola parentesi: non potrò mai dimenticare la descrizione della pizzetta sfoglia fatta dall'autore: grazie Piergiorgio da una grandissima amante di questo rustico cagliaritano.
L'ambientazione viene rafforzata da un linguaggio, quello usato dall'autore, che inserisce non solo elementi tecnico-giuridici, che ne delineano una conoscenza degna di nota, ma anche un gergo dialettale. L'uso del dialetto non si riferisce solo al sardo, ma anche a quello di altri personaggi che contribuiscono a questo agglomerato di usi dialettali.
VOTO: 5/5
Credo che la mia recensione e il voto finale parlino da soli! Dovete leggere questo romanzo, dovete amare la storia e Pulixi, perché è uno scrittore che merita di essere letto in tutto il mondo. Ma d'altronde cosa potevate aspettarvi da un bilancia? Il nostro segno (anche io sono nata a settembre e per la precisione lo stesso giorno dell'autore) è simbolo della giustizia... E ricordate: in un modo o nell'altro giustizia verrà fatta!
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