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#undolcelunedi:COLPA DELLE STELLE

Buonasera miei lettori, come state? Io sono letteralmente sommersa dai libri, ma non quelli che pensate voi… bensì i libri universitari! Manca sempre meno all'esame e quindi sono in una fase delicata della preparazione: non posso cazzeggiare oltre.

Dopo cena, però, ho necessità di concedermi alcune ore per poter leggere i miei amati libri e viaggiare con la mente in posti lontani, vivere storie diverse dalla quotidianità.


Oggi per la mia rubrica #undolcelunedi voglio proporvi una collaborazione interessante tra romanzo e dolce. Da una parte troviamo John Green con il suo celebre romanzo "COLPA DELLE STELLE" edito Rizzoli e dall'altra, invece, un dolce che sembra una nuvola da quanto è soffice, facile da preparare e che vi farà fare un figurone davanti ad amici e parenti. Di quale dolce sto parlando? Sua signoria, anche se ancora poco conosciuta, CHIFFON CAKE realizzata con la ricetta proposta da Giallo Zafferano.


Ho preparato il dolce settimane fa e vista l'occasione, il compleanno della mia amata mamma, ho voluto, prima di rendere questo dolce una torta di compleanno, realizzare una foto per voi, perché possiate vedere come questo dolce, già dalla sola immagine, sembra delizioso: vi assicuro che è un connubio di sapori! Però, visto che siamo pur sempre nel mondo dei libri, volevo associare un libro pieno di significato... La scelta è ricaduta su questo romanzo, emozionante e commuovente: una storia che lascia il segno.

Ammetto che la storia in sé la conoscevo già grazie al film, che mi è entrato nel cuore, ma leggerla è stata pur sempre un carico di emozioni...


Come sempre prima parliamo del libro e poi vi lascio con la ricetta e con i miei consigli per una realizzazione al top!


Titolo: Colpa delle stelle

Autore: John Green

Editore: Rizzoli

Pagine: 352

Genere: drammatico/sentimentale

TRAMA


Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ma mentre lei combatteva per la sua vita nelle corsie degli ospedali, il mondo è andato avanti correndo veloce e lasciandola indietro, fuori sincrono rispetto alle sue coetanee. Un giorno il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate. Insieme possono riconquistare quel tempo che sembra essere perduto per sempre. Ma forse Hazel e Augustus sono nati sotto stelle avverse, e dovranno ripagare la fortuna di aver condiviso quei momenti, straordinari e unici come un miracolo. La storia d’amore che ha commosso milioni di lettori.


RECENSIONE:

come spesso capita ci sono storie che nascono come romanzi, ma che vengono rese celebri soprattutto dalla loro trasposizione cinematografica: l'immagine, se anche per poco, supera le parole o almeno così sembra.

Le storie scritte, però, hanno la capacità di parlare al lettore, hanno quel qualcosa in più che attraverso i movimenti o le parole interpretati dagli attori, per quanto questi siano bravi e il ruolo interpretato sembra che gli calzi a pennello, non emerge: raccontare i pensieri, le emozioni è più immediato con le parole di un libro. John Green ha regalato ai suoi lettori il dolore di questi due ragazzi, destinati al loro per sempre...


Hazel Grace, così la chiama Augustus Waters, non poteva immaginare che nella sua vita pregna di dolore, di medicine e di continui ricoveri in ospedale, ci fosse la possibilità di vivere un immenso amore, un sentimento che non solo la rende uguale agli altri, ma che le fa paura, per quanto questo sia inaspettato e totalmente travolgente.

Ma Augustus Waters è così: un uragano, pieno di vita e destinato ad essere ricordato dalle persone amate...


Hazel e Augustus vivranno una storia d'amore sorta lentamente, legata da un sentimento puro, senza pretese, che li porterà a vivere per sempre l'uno legato all'altro. Perché non è importante quanto vivi, ma come decidi di vivere... e di essere ricordato.


Sin dall'inizio della lettura ho concordato con le parole dell'autore, ove sostiene che questa storia non deve avere la qualifica di "storia vera" per creare nel lettore quell'empatia che un racconto così fa emergere: questa è una narrazione che potrebbe essere vera, che forse lo è. Nel mondo, purtroppo, ci sono tanti Hazel e Augustus, che vivono la loro battaglia con coraggio, che non si fermano dinanzi ai continui trattamenti chemioterapici a cui sono sottoposti, che incombono e che vincono.

Trovo questa premessa, fatta dall'autore, appropriata: non mi serve sapere se effettivamente questi fatti sono realmente accaduti, per potermi emozionare e immedesimare in loro, per quanto sia quasi impossibile.


John Green mi ha fatto un bello scherzo! E' riuscito, forse anche di più rispetto alla trasposizione cinematografica, a farmi piangere e a emozionarmi come non capitava da tempo... Non c'entra il fatto che i due protagonisti siano malati, ma è riuscito a creare dei personaggi che hanno parlato di sentimenti puri, privi di qualsiasi eccesso o tanto meno di inutili cliché. Qualcuno potrà non concordare con me, ma questa storia ha un elemento che a volte, in storie simili, non traspare: la speranza.

C'è sempre tanta forza in storie simili a questa e anche in questo caso è una componente presente, ma nella narrazione creata da Green la speranza, non tanto quella della guarigione, è uno degli aspetti che mi ha più emozionato: sperare che tutto non si riduca al tempo, alla vita, ma che ci sia un amore che va oltre, che le anime possano essere legate indipendentemente dall'esistenza terrena.


Non voglio raccontarvi la storia e ammetto di aver cancellato più volte il continuo di questa recensione. Non sarebbe giusto raccontarvi cosa hanno vissuto questi ragazzi, di quanto forte sia stato il loro amore e di quanto Hazel e Augustus mi abbiano insegnato in queste 300 pagine... Dovete scegliere voi di leggere questo libro, di concedere la possibilità a John Green di raccontarvi una storia, che forse inizialmente definirete triste, ma che in realtà è un esaltazione dell'amore, in tutte le sue sfumature: quello della famiglia, degli amici e, ovviamente, anche della persona che decide di stare al tuo fianco.


La narrazione mi pare che abbiate capito che mi è piaciuta e devo dire che, con il senno di poi, avrei dovuto leggere prima il libro e poi, solo in seguito, guardare il film: la trasposizione cinematografica è identica, se non per alcuni dettagli, al libro. Conoscendo la storia, non dico che non abbia saputo apprezzare la narrazione, ma è mancata quella curiosità, che ovviamente era già stata compensata dal film.


Hazel e Augustus sono due protagonisti che non dimenticherò e che mi hanno insegnato che le battaglie della vita sono tante, che bisogna affrontare la vita con coraggio, anche quando lottare è l'ultimo dei pensieri. Hanno vissuto il loro piccolo infinito e sono riusciti a trovare una ragione per continuare a vivere: l'amore. La determinazione nell'affrontare una malattia non si può spiegare con le parole, ma l'autore è riuscito a dare voce a Hazel e a trasformare questa piccola donna in una guerriera e la sua malattia la battaglia da, provare, a vincere.


Il personaggio che maggiormente ho apprezzato, seppur marginale, è la mamma di Hazel. Quando si dice che la malattia di un figlio non ti cambia, siamo dinanzi a una grandissima cavolata: la malattia, soprattutto se protesa nel tempo, cambia tutto. Provate un pò a leggere "La custode di mio sorella" e poi ne riparliamo... La malattia, ma soprattutto il dolore, sono una fonte di cambiamento non solo nelle persone che sono esposte ogni giorno alla paura di perdere qualcuno che si ama, ma anche nel contesto familiare. La mamma di Hazel ha saputo, all'insaputa di sua figlia, regalarsi un'opportunità: quella di mettere a disposizione degli altri la sua esperienza, diventando non solo una madre forte ma anche una donna capace di sostenere il dolore altrui.


Concludo con il parlarvi dello stile di scrittura dell'autore che a parer mio è molto scorrevole: John Green riesce, attraverso le sue parole, a catturare l'attenzione e ad alternare dei momenti drammatici, ove le lacrime scorrono a fiumi, a momenti ironici, che cambiano il mood della narrazione. Ho apprezzato anche l'utilizzo della Prima persona: Hazel ci racconta la storia e ci permette di entrare nella sua testa, fatta di molteplici pensieri, da quelli più felici a quelli, invece, che la conducono a pensare al suo destino.

La scrittura è semplice, senza che si arricchisca di elementi troppo complicati, soprattutto da un punto di vista medico, che porterebbero il lettore a focalizzarsi troppo sulla malattia, rispetto a quello che è il vero messaggio dell'autore: l'esaltazione della vita. A parer mio l'autore non ha voluto scrivere un libro che parlasse del dolore, della morte e della malattia, ma di come la vita, l'esistenza vada vissuta anche quando non si ha, apparentemente, niente per cui viverla.


VOTO: 4/5


Solo un'ultima parola e poi vi lascio al dolce che ho preparato... Dovete leggere questo libro! Vi farà ridere, piangere, arrabbiare, ma tutti questi sentimenti saranno veri, autentici e vi sentirete vivi!!!


E ora eccoci arrivati al momento del dolce!!!


Come già anticipato oggi vi presento una torta che per me è stata una vera e propria rivoluzione: tutti coloro che l'hanno mangiata hanno manifestato grande entusiasmo. Inoltre è anche molto versatile in quanto la sua altezza permette di renderla una buona base per una torta farcita. Io per il compleanno della mia mamma, che l'ha richiesta a gran voce, ho scelto di suddividerla in 3 strati e voila una torta farcita con crema diplomatica all'arancia! Una vera delizia.... Vi presento la CHIFFON CAKE.


LINK RICETTA: clicca qui

CONSIGLI


- per questa torta è necessario munirsi di una teglia apposita per chiffon cake: non disperate è molto comune tra i rivenditori!


- il cremor tartaro? Cosa sarà mai? E' un lievitante che potrete reperire facilmente

nei negozi che vendono articoli per dolci.

Vi consiglio di acquistarlo già dosato su gli 8 g in quanto le comuni bilance da cucina potrebbero non essere precise. In questo caso la precisione è tutto!


- volete sostituire la scorza del limone? No problem! Potete aromatizzarla come preferite... Io ho aggiunto la scorza dell'arancia. Eviterei di aggiungere dei liquidi, in quanto la consistenza potrebbe modificarsi.


Avete visto la mia versione "torta di compleanno"? E' stata un vero successo e gli invitati hanno apprezzato... Perché non provate anche voi? Vi aspetto al prossimo #undolcelunedi

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